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Squinzi chiede una scossa, l'Acli replica: "Anche le imprese si prendano le loro responsabilità"

29 agosto 2014 | 14.16
LETTURA: 4 minuti

Il presidente di Confindustria: "Anche per quest'anno avremo un Pil negativo, anche se spero in un miracolo nell'ultimo trimestre. Ma ci vuole una politica che pensi". Dura risposta di Bottalico: "Anche loro sono cadute nella trappola che per uscire dalla crisi era meglio non produrre, era meglio licenziare e magari fare affari con la finanza"

Giorgio Squinzi (Infophoto) - INFOPHOTO
Giorgio Squinzi (Infophoto) - INFOPHOTO

"Negli ultimi 20 anni il Paese ha vissuto sopra i propri mezzi e sta distruggendo ricchezza. Ha bisogno di una scossa. Anche per quest'anno avremo un Pil negativo, anche se spero in un miracolo nell'ultimo trimestre. Ma ci vuole una politica che pensi". Lo ha detto il leader Confindustria, Giorgio Squinzi, al meeting di Rimini.

Sul fronte dell'occupazione "siamo tornati al punto peggiore. Siamo al 12,7% della disoccupazione, siamo al 43% per quella giovanile ed è questo su cui riflettere per trovare la capacità di ricreare lavoro e questo può venire solo dalle imprese".

La replica della Acli: "Anche le imprese si prendano le loro responsabilità" - "In questa situazione di crisi così profonda occorre che tutte le parti si prendano le loro responsabilità, elaborando anche una seria autocritica su quello che è stato fatto. E al presidente di Confindustria, Squinzi, dico che anche le imprese si devono prendere la loro fetta di responsabilità in questa situazione difficile: infatti anche loro sono cadute nella trappola che per uscire dalla crisi era meglio non produrre, era meglio licenziare e magari fare affari con la finanza". Va giù duro il presidente della Acli Gianni Bottalico, nel commentare con Labitalia, le parole di Squinzi.

"Proprio ieri -ricorda Bottalico- il ministro dello Sviluppo economico Federica Guida aveva lanciato un appello alla responsabilità degli imprenditori e aveva chiesto di non licenziare. Ma di questo -dice- non c'è traccia nelle parole di Squinzi".

"Ricordo a Squinzi -continua Bottalico- che già anni fa Luca Cordero di Montezemolo, quando era presidente di Confindustria, aveva chiesto agli imprenditori di 'tornare a fare impresa', perché questo bisogna fare: investire, innovare, puntare sulla qualità del capitale umano e del prodotto".

Le Acli, a loro volta, dice Bottalico "si sentono invece molto responsabili in questa situazione e noi non abbiamo paura a metterci in discussione".

"Per questo abbiamo proposto un grande Patto per salvare l'Italia, mettendo insieme le forze in modo costruttivo famiglie, lavoratori, imprese, istituzioni, organizzazioni sociali, perchè solo così si può reagire a questa crisi, ricollocando al primo posto il bene comune", conclude Bottalico.

Drammatico il dato del Pil - Nel secondo trimestre del 2014 il Pil italiano è diminuito dello 0,2% sia rispetto al trimestre precedente sia nei confronti del secondo trimestre del 2013. Lo rileva l'Istat confermando così che l'Italia è in recessione.

La stima preliminare diffusa il 6 agosto 2014 scorso aveva rilevato la stessa diminuzione congiunturale e una diminuzione tendenziale dello 0,3%, prosegue l'Istat. La variazione acquisita per il 2014 è pari a -0,2%.

Per il terzo trimestre proseguirà la fase di stagnazione. La variazione congiunturale del Pil prevista sul trimestre precedente è pari a zero con un intervallo di confidenza compreso tra +0,2% e -0,2%

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