Milano, 10 giu. (Labitalia) - "Non sono particolarmente favorevole al contratto collettivo a tutele crescenti. Credo nel contratto nazionale, un modello di contratto difficilmente sostituibile". Così Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria. "I modelli contrattuali sono troppi. Raggruppiamoli e portiamoli a 10 o 15", sostiene Squinzi, che si dice piuttosto "a favore di un contratto indeterminato che convenga alle aziende e ai lavoratori. La precarietà - conclude il presidente- è ciò contro cui dobbiamo lavorare".