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Stadio Roma, a processo Parnasi e altri 11

19 luglio 2019 | 15.02
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Patteggiano in tre

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

A processo l’imprenditore Luca Parnasi per la vicenda del nuovo stadio della Roma mentre i suoi stretti collaboratori Luca Caporilli, Giulio Mangosi, e Simone Contasta hanno patteggiato una condanna a 2 anni.

Il gup di Roma ha rinviato a giudizio anche gli altri manager collaboratori di Parnasi, Nabor Zaffiri e Gianluca Talone, oltre che l’ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, Adriano Palozzi, l'ex assessore regionale e attuale consigliere Michele Civita, il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Davide Bordoni, il soprintendente ai beni culturali, Francesco Prosperetti. La prima udienza è fissata per il 5 novembre.

Vanno a processo poi Daniele Leoni, funzionario del Dipartimento Urbanistica del Comune di Roma, Giampaolo Gola, l'ex assessore allo sport del X Municipio, l'architetto Paolo Desideri, e Claudio Santini, ex capo di Gabinetto al Mibact. Le accuse sono a vario a titolo di associazione per delinquere, corruzione e finanziamento illecito. I pm capitolini in particolare ipotizzano una presunta corruzione nell'ambito della variante del progetto per lo stadio che dovrebbe sorgere nella zona di Tor di Valle,  approvato poi col taglio del 50% delle cubature rispetto al progetto iniziale. Per questa vicenda Campidoglio e Regione Lazio hanno chiesto di costituirsi parti civili. 

Gli uffici del Ministero per i Beni e le attività culturali hanno già avviato le procedure disciplinari previste dalla legge nei confronti del soprintendente dei Beni culturali Francesco Prosperetti, dopo la notizia del suo rinvio a giudizio. Tra le sanzioni potrebbe essere applicata la sospensione. Lo rende noto il Mibac. Nel caso del soprintendente, l'accusa per il rinvio a giudizio è soltanto quella di traffico di influenze.

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