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Stamina, movimento Io Cambio trova medici disposti a infusioni: appello a Napolitano

06 maggio 2014 | 17.55
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Stamina, movimento Io Cambio trova medici disposti a infusioni: appello a Napolitano

Milano, 6 mag. (Adnkronos Salute) - "Abbiamo raccolto la disponibilità di alcuni medici dell'ospedale Carlo Poma di Mantova a sostituirsi ai colleghi di Brescia che si rifiutano di curare il bambino" di Matera, Daniele Tortorelli malato di Niemann-Pick A. Ad annunciarlo è Io Cambio (movimento con cui si è candidato alle europee Davide Vannoni) che, attraverso il segretario nazionale Agostino D'Antuoni, lancia un appello al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, per "aiutare il piccolo".

D'Antuoni chiede al Presidente di essere ricevuto "nelle prossime ore". Questa mattina Vito Tortorelli, il nonno del piccolo, ha riferito all'Adnkronos Salute che "sembra sia stato trovato un medico". Io Cambio conferma.

"Daniele - spiega il nonno - sta sempre male, ed è ancora ricoverato a Brescia. Lo abbiamo chiesto noi. Ma le infusioni non ce le dà nessuno. Ieri il direttore generale dei Civili, Ezio Belleri, è stato chiaro. Intanto hanno trovato un medico del sistema sanitario regionale lombardo disposto a venire qui, per quello che ci è stato detto. Ma sembra che manchi la responsabile del laboratorio e che questa cosa complichi la situazione. E' sempre tutto difficile". La famiglia di Daniele è "scoraggiata": l'intenzione, spiega Vito Tortorelli, "è quella di portare via Daniele da Brescia, stasera stessa, appena finisce i controlli. Prima di andarcene, però, passiamo dalla Questura a presentare querela-denuncia contro il direttore generale e i medici, per i danni che sta subendo Daniele per la mancata esecuzione dell'ordine di un giudice". Per il bambino è stata infatti ottenuta nei giorni scorsi un'ordinanza del giudice di Matera che impone all'ospedale di Brescia la ripresa dei trattamenti Stamina.

Le condizioni di Daniele, conferma Belleri, "sono molto delicate. Il bambino ha affrontato un lungo viaggio in camper - ricorda - e rimettersi in viaggio di nuovo non era davvero consigliabile". Ieri, riferisce ancora il Dg, "è stato invece dimesso l'altro bimbo sottoposto ad accertamento" dopo essersi presentato al Pronto soccorso dell'ospedale, cioè Federico Mezzina. "Si è ritenuto, con i genitori, di non procedere al ricovero", precisa. La mamma, Tiziana Massaro, ieri aveva spiegato che "un ricovero" senza infusioni "non può avere una finalità curativa. Devo avere la terapia per cui sono stata autorizzata dalla legge e dai giudici", ha detto, annunciando l'intenzione di andare "in Questura a sporgere denuncia, perché il bambino sta peggiorando senza che nessuno faccia nulla". La mamma ha anche aggiunto che "le nostre denunce devono essere presentate in tantissime Procure. Non ci dobbiamo fermare alla Procura di Brescia per fare vedere quello che succede qui a tutta Italia".

Mentre sul fronte medici qualcosa sembra muoversi (e sembra che il contatto con Mantova sia partito da una mamma), i Civili ribadiscono però che c'è un aspetto non da poco da considerare e che stanno "cercando di capire la portata delle dichiarazioni della biologa Erica Molino", perchè dalle sue parole emerge "un condizionamento forte alla sua disponibilità a riprendere l'attività che le compete. Non sappiamo neanche se possiamo considerarla una disponibilità". Per l'azienda, spiega Belleri, "non è facilmente interpretabile la ricaduta delle parole" verbalizzate da Molino davanti a un ufficiale giudiziario in tutti e 6 i provvedimenti notificati ieri all'azienda ospedaliera.

Molino ha dichiarato di rendersi "disponibile ad agire per l'inizio della terapia e delle preparazioni di laboratorio con cellule staminali secondo la metodica Stamina, nei limiti della mia responsabilità e degli obblighi stabiliti dalle sentenze, perché e purché io non debba incorrere in nessuna responsabilità civile e/o penale". Belleri sottolinea: "E' difficile rispondere al suo quesito", in particolare sull'assenza di rischio di incorrere in responsabilità civile e penale. "Molino viene definita da Stamina come l'unica in grado di preparare il materiale da infondere con garanzie di sicurezza per i pazienti. La sua attività è propedeutica e fondamentale al di là del no dei clinici. Senza, l'azienda non potrebbe adempiere" alle attività Stamina.

Mentre Brescia prosegue con le valutazioni, l'appello di D'Antuoni è stato "inviato questa mattina all'attenzione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e del presidente del Consiglio, Matteo Renzi". Una richiesta di aiuto "perché si possa procedere all'inizio delle cure per il piccolo Daniele Tortorelli mediante infusione di cellule staminali". Ieri mattina, spiega D'Antuoni in una nota, "siamo riusciti a ottenere il ricovero, alla luce dell'aggravamento delle sue condizioni che potrebbero essere irrimediabilmente compromesse". E "abbiamo raccolto la disponibilità di alcuni medici a sostituirsi ai colleghi di Brescia che si rifiutano di curare il bambino violando l'articolo 650 del Codice penale", sull'inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità.

Per ora ''nesun riscontro dai direttori generali degli ospedali lombardi'' alla richiesta di una eventuale disponibilità a somministrare le infusioni Stamina. E' quanto afferma all'Adnkronos Salute il vice presidente e assessore alla Salute della Regione Lombardia, Mario Mantovani, in merito all'annuncio del movimento politico Io Cambio circa la disponibilità di alcuni medici a sostituirsi ai colleghi di Brescia che hanno deciso di non somministrare le infusioni Stamina.

A detta di Io Cambio, che ha candidato il presidente di Stamina Foundation Davide Vannoni alle Europee, i medici che hanno espresso questa disponibilità sarebbero dell'ospedale Carlo Poma di Mantova, ma Mantovani chiarisce che al momento "neanche il Dg di Mantova" ha risposto alla comunicazione inviata dall'assessorato a tutti i dirigenti delle aziende ospedaliere lombarde. "Ci vorrà qualche giorno prima che questa ricognizione si completi", conclude.

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