Roma, 6 feb. (Adnkronos Salute) - "Ai nostri occhi non c'è nessuna motivazione per cui Stamina Foundation sia entrata a Brescia. E l'Aifa non ha mai autorizzato questo ingresso". A ribadirlo il direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Luca Pani, che oggi è stato audito per la seconda volta in Commissione Sanità del Senato per l'indagine sul caso Stamina. Pani ha risposto alle domande poste dai senatori al termine della prima audizione, avvenuta la settimana scorsa.
Il quesito posto da più parti è stato: come ha fatto Stamina a entrare in un ospedale pubblico? "Non è facile rispondere - precisa Pani, a margine della presentazione a Roma del rapporto Osmed sull'uso dei farmaci - perché Aifa non conosce tutti gli aspetti che hanno portato la Stamina Foundation a operare presso gli Spedali Civili di Brescia, e perché comunque sono argomenti sottoposti a indagine penale. In ogni caso possiamo dire che, attorno alla metà del 2011, la direzione generale dell'Agenzia ha ricevuto delle lettere e delle istanze da parte di parenti di bambini malati e anche di Prefetture, in cui si chiedeva più volte l'ingresso di questa metodica Stamina all'interno dell'ospedale e noi abbiamo sempre risposto che per fare una cosa del genere erano necessarie delle regole, che sono poi state disattese".
"Nel momento in cui siamo andati a Brescia - ricorda - lo abbiamo fatto in accompagnamento ai Nas nell'ambito di un'inchiesta di polizia giudiziaria. In seguito abbiamo emesso un'ordinanza di blocco. Da lì si sono scoperte altre cose: che la metodica non era acquisita dagli Spedali Civili e che non erano neanche acquisite le modalità che potevano consentire a Stamina di dire di essere 'innovativa', né i curricula di queste persone sono in grado di dimostrarlo. Insomma, ai nostri occhi non c'era dunque nessuna motivazione per cui Stamina Foundation sia entrata a Brescia". Pani ribadisce: l'Aifa "non ha mai autorizzato" l'ingresso di Stamina nell'ospedale lombardo, "e fra l'altro non avrebbe neanche dovuto, perché la legge non dice che bisogna autorizzare, ma che c'è un'autocertificazione che attesta la presenza di determinate caratteristiche".
