Milano, 18 feb. (Adnkronos Salute) - Da Roma a Milano. Dopo l'audizione di rappresentanti del Comitato etico degli Spedali Civili di Brescia oggi in Commissione Sanità del Senato, un altro appuntamento, e un'altra raffica di domande, sono già in programma per i vertici della struttura sanitaria lombarda in cui vengono somministrate le infusioni preparate secondo il metodo Stamina. E' infatti prevista per mercoledì 26 febbraio la prima tappa (con relative audizioni) dell'indagine conoscitiva sull'approdo a Brescia del metodo proposto da Davide Vannoni e sul ruolo della Regione nella vicenda.
Nella prima tornata di audizioni è previsto l'intervento di Mario Mantovani, vice presidente e assessore alla Salute della Regione, che ha guidato l'azione ispettiva di fine gennaio promossa dalla Giunta (dalla quale non sono emerse autorizzazioni formali della Regione all'ingresso di Stamina a Brescia, come ha riferito il governatore Maroni). L'assessore riepilogherà i contenuti della relazione conclusiva del gruppo di lavoro. Per il 26 febbraio sono stati convocati anche il commissario straordinario degli Spedali Civili Ezio Belleri e il direttore sanitario Ermanna Derelli, che dovranno rispondere alle domande dei consiglieri regionali. La Commissione Sanità ha previsto di sentire anche la voce del Comitato etico dei Civili, del quale dovrebbe essere stato convocato il presidente Francesco De Ferrari, oggi sentito a Palazzo Madama. Con i rappresentanti dei Civili si ripercorreranno le tappe autorizzative che hanno dato il via ai trattamenti per i primi 12 pazienti.
La proposta di avviare la nuova indagine conoscitiva è stata votata all'unanimità dalla Commissione Sanità il 5 febbraio ed è prevista, per la prima volta, anche una relazione conclusiva per l'eventuale discussione in Consiglio. L'attività di indagine non si concentrerà sulla validità scientifica del metodo, ma sulle competenze della Regione e della Direzione generale Sanità, e ancora sui dettagli dell'accordo fra Stamina e i Civili e sui costi sostenuti dal Ssr. Quattro mesi di lavoro previsti, fra audizioni e analisi di tutta la documentazione regionale sul caso, ma anche degli atti delle audizioni svolte in Senato, delle relazioni del Comitato etico e di quella dell'Aifa al ministero della Salute.
