(Adnkronos Salute) - Cattaneo e D'Ambrosio Lettieri fanno inoltre notare come "la consultazione della letteratura scientifica" eseguita dal comitato, in base a quanto dichiarato dalla responsabile della segreteria scientifica Carmen Terraroli, "non era completamente idonea alla valutazione del presunto metodo Stamina circa il quale la stessa dottoressa Terraroli ha dichiarato che non esistevano pubblicazioni, confermando la non sussistenza dei requisiti di legge previsti" per applicare il decreto Turco-Fazio. Sarebbe infatti stata consultata la letteratura scientifica sulle cellule staminali mesenchimali, che per Cattaneo "non c'entra con il presunto metodo Stamina e confonderli é come confrontare pere con furgoni".
In merito poi a quanto affermato da Terraroli, cioè che "non esisterebbero - ricordano i relatori - rischi descritti in letteratura a seguito del trapianto endovenoso di mesenchimali" e che "quindi si poteva presumere che ci potessero essere dei benefici", Cattaneo rileva come "uno dei compiti del comitato etico sia la profonda valutazione non solo della plausibilità ma anche della sicurezza di eventuali interventi sull'uomo, anche in relazione al rapporto tra rischi e benefici".
La domanda è quindi "come mai questa analisi non avesse considerato condizioni di rischio già documentate in letteratura laddove siano state utilizzate preparazioni ignote e poco controllate. L'introduzione di cellule in un organismo, a prescindere da quale metodo venga utilizzato - precisa Cattaneo - comporta infatti seri rischi poiché dopo l'iniezione queste non sono più controllabili, possono localizzarsi ovunque soprattutto se iniettate in circolo o con puntura lombare".