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Staminali: ricercatrice su orecchie in laboratorio, 5 anni per test clinico

03 marzo 2014 | 18.34
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Londra, 3 mar. (Adnkronos Salute) - Un lavoro "molto promettente, che potrà rivelarsi utile non solo per i bimbi con microtia", che porta le orecchie a non svilupparsi completamente, "ma anche per i pazienti con tumori o le vittime di morsi di cani e traumi". Così Patrizia Ferretti, responsabile della Developmental Biology all'University College di Londra e scienziata italiana ormai all'estero da vent'anni, commenta all'Adnkronos Salute i risultati dello studio britannico che ha permesso di ottenere cartilagine umana a partire da cellule staminali del grasso addominale dei bambini. "L'obiettivo è quello di usare questa cartilagine per creare orecchie, ma anche nasi e altre parti del volto da usare per i trapianti. Se tutto andrà bene, fra 5 anni potremo fare un tentativo clinico".

Lo studio, pubblicato su 'Nanomedicine: Nanotechnology, Biology and Medicine', "per la prima volta ha permesso di ottenere cartilagine da staminali del grasso nei bambini: finora - rileva l'esperta, raggiunta telefonicamente a Londra presso la Stem Cells and Regenerative Medicine Section dell'Ucl Institute of Child Health - non l'aveva fatto nessuno. Da un prelievo del grasso addominale di un adulto, infatti, si ottiene fino a mezzo litro di grasso, mentre in un bimbo il materiale è pochissimo. Ma siamo riusciti a ottenere staminali anche da un millilitro di materiale, ossia meno di un cucchiaino. Si tratta di un risultato importante, insieme alla scoperta che le cellule possono formare la cartilagine, ma hanno bisogno di una struttura che gli dia forma e resistenza". (segue)

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