Roma, 2 apr. (Adnkronos Salute) - Ombre su una nota ricercatrice giapponese, autrice di uno studio sulle cellule staminali accolto come rivoluzionario e pubblicato su 'Nature'. Ebbene, sembra che, dopo opportune verifiche, la scienziata scopritrice delle cellule Stap (Stimulus-Triggered Acquisition of Pluripotency, un tipo di staminali pluripotenti indotte) sia stata riconosciuta colpevole di "cattiva condotta". Ad accusarla un gruppo di colleghi del Riken Center, secondo cui Haruko Obokata avrebbe 'fabbricato' il suo lavoro in maniera volutamente fuorviante.
Gli esperti hanno rilevato irregolarità nei dati e nelle immagini utilizzate nel lavoro pubblicato da Obokata su 'Nature', per dimostrare la capacità di produrre cellule staminali Stap utilizzando un bagno acido o sollecitazioni meccaniche. C'erano grandi speranze su questa tecnica, che prometteva di offrire una fonte etica e accessibile di cellule staminali, capaci di trasformarsi in 'tasselli' di organi e tessuti. Ma gli esperti hanno messo in discussione le scoperte di Obokata e altri gruppi di ricerca non sono riusciti a riprodurre i suoi risultati. Insomma, sin da subito sono sorte domande su un sistema che sembrava troppo semplice per essere vero. (segue)