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Staminali: Umi, 'pressioni' su Comitato Brescia? Non lombarde

21 febbraio 2014 | 14.35
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Milano, 21 feb. (Adnkronos Salute) - Dalle audizioni dei vertici del comitato etico degli Spedali Civili di Brescia, nei giorni scorsi in Senato per l'inchiesta sul caso Stamina, "emerge che il Comitato sia stato 'sollecitato' ad approvare i trattamenti e che lo stesso Comitato ha accolto queste 'sollecitazioni' sulla cui natura, al momento, non possiamo che fare delle ipotesi". Lo afferma Francesco Falsetti, presidente Umi (Unione medici italiani), che aggiunge: "Ritengo che si sbagli molto a pensare che queste 'sollecitazioni' provengano dall'apparato politico amministrativo bresciano e lombardo, ma temo che sarà duro provarlo".

"In ogni caso si tratta di una sorta di 'corruzione' - continua in una nota - che ha minato l'autonomia e l'indipendenza del Comitato etico che, come noto è un organismo previsto dalla legislazione nazionale". Tanto che "per i membri medici del Comitato tale comportamento, a parte i risvolti giuridici, si potrebbe configurare come un ulteriore infrazione al codice deontologico". Falsetti precisa che "tutti i membri del Comitato che hanno approvato il trattamento Stamina su 'sollecitazione' dovrebbero essere sentiti".

Per l'Umi, inoltre, un'altra "possibile infrazione del codice deontologico" potrebbe riguardare il consenso informato: "E' un altro aspetto gravemente irregolare di questa triste vicenda - sottolinea il presidente del sindacato - Mi risulta inspiegabile come sia stato possibile redigere un consenso per un trattamento terapeutico di cui 'non si sa nulla' e che, firmata dal medico, ne sia stata chiesta la sottoscrizione al 'paziente'. Mi pare che in un caso il paziente fosse anche un medico. Anche in questo caso, oltre agli aspetti giudiziari, vi è una possibile infrazione del codice deontologico". (segue)

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