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Stati generali su clima, Renzi: "Serve sforzo comune". Galletti: "Sfida cruciale"

22 giugno 2015 | 18.11
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Protesta 'no oil' alla Camera

(Xinhua)
(Xinhua)

"Prendiamoci sei mesi di tempo perché tutti i giorni, in tutti i settori, si faccia un passettino in avanti". E' la proposta di Matteo Renzi agli Stati generali sui cambiamenti climatici guardando alla prossima Conferenza di Parigi. "Facciamo in modo che il tema dell'ambiente non sia solo un elemento di divisione ma, partendo dalla posizione del governo per il quale è una priorità assoluta, facciamo di questi sei mesi una occasione per portare la voce dell'Italia a tutti i livelli per un pianeta che ne ha bisogno", ha detto il premier. "Serve uno sforzo comune in Parlamento, tra le realtà culturali e associative: prendiamoci sei mesi per cogliere tutte le circostanze che si creeranno, perché ci sia uno sforzo italiano nella costruzione della Conferenza di Parigi", ha aggiunto Renzi.

Renzi ha citato De Andrè ("il tempo non è un signore distratto") e il Papa ("lui parla di 'rapidacion'") e ha sottolineato l'importanza di "intervenire nei tempi giusti: ora è il tempo delle decisioni". Il premier, tra le altre cose, ha anche annunciato a ottobre all'Expo un "appuntamento preparatorio" in vista di Parigi 2015.

"Dire che questo tema è una priorità vuol dire restituire un senso di identità al nostro Paese che da sempre ha espresso eccellenze in questo settore", ha aggiunto Renzi. "L'Italia deve essere orgogliosa, capace di discutere con la consapevolezza di giocare un ruolo più grande rispetto a quello degli ultimi anni, con uno sguardo non angusto, con un orizzonte", ha sottolineato.

Per Ségolène Royal, ministro francese dell'Ecologia e dello Sviluppo sostenibile, "noi dobbiamo realizzare la terza rivoluzione industriale che è la rivoluzione verso l'economia verde". "La questione climatica è anche una questione di sicurezza globale", ha rimarcato Royal. "Abbiamo conflitti connessi con il controllo dell'acqua - ha ricordato - esodi rurali massicci, guerre per la pesca". Insomma, "l'inazione climatica costa al Pianeta molto più dell'azione".

Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti ha rimarcato da parte sua che "viviamo in un momento cruciale di transizione. Dalle scelte che faremo nei prossimi mesi dipenderà il destino del pianeta, ma anche il destino dell'Italia, come protagonista dello scenario economico e politico mondiale". "Oggi ho messo allo stesso tavolo ministri diversi perché - ha detto Galletti - l'obiettivo che abbiamo davanti non può coglierlo solo il ministero dell'Ambiente, questa è una sfida che si interseca con tutti i settori di tutti i ministeri e tutti insieme dobbiamo cogliere l'obiettivo". Perché "se la partita del clima è ancora drammaticamente aperta - ha avvertito il ministro - quella economica è già decisa: il futuro è l'economia verde. Lì si dirigeranno gli investimenti, lì cresceranno i posti di lavoro". Per questo dobbiamo "spingere con chiarezza ed energia il nostro sistema produttivo nazionale verso lo sviluppo sostenibile e verso l'economia circolare".

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