Quattro anni, 6000 ore di lavoro e otto scienziati per mettere a punto pasti sani e gustosi da consumare in condizioni ostili: dagli ingredienti al packaging, tutto sulla dieta per i piloti dell'aereo ad energia solare impegnato nel tentativo di compiere il giro del mondo
Otto scienziati, quattro anni e oltre 6.000 ore di lavoro per mettere a punto un menù davvero stellare. Quella per i piloti di Solar Impulse 2 - l'aereo a energia solare impegnato nel tentativo di compiere il giro intorno al mondo - è infatti una lista di pasti studiata per essere consumata a ben 27mila piedi di altitudine, in condizioni ostili ma senza rinunciare al gusto.
Si tratta di una selezione di pasti sani e gustosi: risotto ai funghi, gratin di patate, zuppa al curry sono solo alcuni dei piatti di quello che è a tutti gli effetti un vero e proprio menù stellato. A guidare il team di scienziati che ha gestito la dieta e le esigenze nutrizionali dei piloti Bertrand Piccard e André Borschberg, la dottoressa Amira Kassis, ricercatrice del Nestlé Research Center (Nrc) di Losanna (Svizzera).
"Il nostro lavoro - spiega Kassis - non è stato solo quello di fornire ai piloti una dieta nutrizionalmente equilibrata, ma anche quello di offrire qualche elemento di gratificazione e comfort". È per questo motivo che i test effettuati sui piloti sono stati particolarmente accurati e hanno misurato diversi elementi tra cui la quantità di cibo consumata, il loro peso corporeo pre e post-volo e l'equilibrio in proteine. Il team di esperti del Nrc ha utilizzato i risultati per meglio adattare i pasti alle condizioni di volo e ha condotto prove di assaggio con i due piloti per ottenere più informazioni sulle loro preferenze alimentari.
I dati raccolti hanno permesso al team Nestlé di creare un menù di 11 pasti e spuntini studiati su misura per entrambi i passeggeri di Solar Impulse. Ma come fare se l'appetito diminuisce? I ricercatori hanno pensato anche a questo, dividendo i pasti dei due piloti in due categorie principali: la prima versione in porzioni ridotte ad alto contenuto energetico, ricca di carboidrati e di cibi ad alto contenuto di grassi da consumarsi a quote elevate – ovvero sopra i 3.500 metri -, la seconda, in porzioni più abbondanti da consumarsi sotto i 3500 metri e comprendente cibi ricchi di proteine.
Ma le porzioni non sono stati gli unici accorgimenti. Una sfida è stata anche impacchettare e servire il cibo: la quantità totale di cibo per il volo non poteva infatti superare i 2,4 kg e un volume di liquido oltre i 3,5 litri (2,5 litri di acqua e 1 litro di bevanda sportiva). I ricercatori Nestlé hanno quindi dovuto considerare con attenzione il peso di tutti gli alimenti e delle bevande da portare a bordo - imballaggio compreso - così come la rispettiva facilità d'uso. Dai sacchetti anti-perdite per minestre e bevande, alle 'coppe flessibili' che si trasformano in tazze fino ai sacchetti per riscaldare gli alimenti: questo il kit di sopravvivenza ideato dal team per questo viaggio.
Per conservare il cibo, è stato anche sviluppato un processo grazie al quale gli ingredienti alimentari crudi sono messi in una speciale confezione e poi trattati termicamente. Un processo in grado di conservare la freschezza del cibo e aiutare a mantenere la sua consistenza, preservandolo fino a tre mesi senza la necessità di conservanti artificiali.
"Siamo stati in grado di mostrare la nostra innovazione tecnologica grazie al cibo che abbiamo progettato e preparato per Solar Impulse. Gli anni di ricerca e i dati che abbiamo raccolto dai piloti durante il loro volo - conclude Kassis - aiuteranno la nostra comprensione sui modi in cui il cibo può essere utilizzato per alimentare questo tipo di ambiente e a progredire negli anni a venire".
