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Step, Greenlight e gli altri: la carica delle app e degli strumenti di pagamento per adolescenti

30 aprile 2021 | 10.00
LETTURA: 2 minuti

La pandemia ha impresso un' accelerazione alle tecnologie per gestire il risparmio e la spesa di Millennials e Generazione X

Step, Greenlight e gli altri: la carica delle app e degli strumenti di pagamento per adolescenti

Partiamo da Step, una startup statunitense di mobile banking incentrata sugli adolescenti che ha raccolto 100 milioni di dollari in un round di finanziamento che ha alle spalle aziende del calibro di Stripe e investitori privati come Will Smith, Jared Leto e la star NBA Stephen Curry. Il finanziamento arriva mentre Step registra una rapida crescita, raggiungendo 1,5 milioni di utenti dopo meno di sei mesi di presenza sul mercato. Quello che fa Step è costruire un conto bancario basato sui dispositivi mobili, specificamente progettato per gli adolescenti e senza commissioni nascoste. L'app e la carta Step promettono di aiutare gli adolescenti ad apprendere abitudini di risparmio e a costruire un credito, dando anche ai genitori visibilità sulle spese dei loro figli. E continuiamo con Greenlight Financial Technology, la startup che sta dietro a un'app e una carta di debito per bambini, che ha appena ottenuto una valutazione di 2,3 miliardi di dollari grazie a un round di finanziamento da 260 milioni di dollari.

Sono solo due tra le ultime giga valutazioni sulle app connesse alla formazione di una cultura finanziaria specificamente dedicate ai bambini e agli adolescenti. Che sono un settore di mercato in piena espansione, anche perché, secondo una ricerca di Zebra IQ i ragazzi trascorrono un terzo della loro giornata davanti a uno schermo, da una media di 5.10 ore per i giovani tra i 13 e i 18 anni, alle 5.45 ore per i Millennial 24-34enni. Dalla ricerca emerge che il 52% dei 13-18enni non può più pensare a una vita senza smartphone e ha una grande fiducia nel digital, mentre oltre il 78% dichiara che le nuove tecnologie semplificano la vita.

Per quanto riguarda invece la cultura finanziaria, la forbice più anziana della Generazione Z (nati tra il 1995 e il 2010), evidenzia, secondo l’analisi Doxa-Feduf, una buona dimestichezza con gli strumenti digitali di pagamento. Su 500 ragazzi, il 43% possiede un conto corrente personale e il 78% usa le carte per i pagamenti. Secondo l’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano e Nielsen Italia, l’89% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni conosce gli strumenti fintech e il 72% ne usa almeno uno.

App, conti correnti dedicati, salvadanai per le e-paghette, pagamenti online, portafogli digitali, carte prepagate: la proliferazione e la diversificazione delle offerte in questo settore ha registrato un'impennata vertiginosa, soprattutto in periodo di pandemia. Lo studio Future of Money ha portato in evidenza come PayPal e altri strumenti di gestione digitale del denaro abbiano toccato i massimi storici tra i Millennial e la Gen Z che sono passati da una percentuale del 15% a una del 25% sul totale.

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