Aveva bevuto molto Carlotta Benusiglio, la donna di 37 anni trovata impiccata con una sciarpa a un albero la mattina del 31 maggio scorso in piazza Napoli, a Milano. Dagli esami tossicologici seguiti all'autopsia, infatti, è emerso che la donna aveva nel sangue 2,2 grammi di alcol per litro, una quantità quattro volte superiore rispetto al limite (0,5) consentito, ad esempio, per mettersi alla guida. Non sono emerse, invece, sostanze stupefacenti o tossiche.
Intanto, le indagini, condotte dalla Squadra mobile e coordinate dal pm di Milano Antonio Cristillo procedono con l'ipotesi di istigazione al suicidio a carico di ignoti, anche se per gli inquirenti sarebbe ormai certo che la donna, stando a quanto è emerso dall'autopsia nei giorni scorsi, è morta in seguito a uno "strangolamento suicidario". Dagli accertamenti è emerso che non vi erano tracce che portano a ritenere che sia stata provocata da un'altra mano, anche perché sul corpo non sono state trovate lesioni o altri segni di violenza.
Gli inquirenti hanno allo stato raccolto una serie di elementi, tra cui testimonianze, immagini di telecamere e campioni genetici, ma sono ancora al lavoro per arrivare a una conclusione. Al vaglio c'è anche la versione resa dal fidanzato della donna. A verbale l'uomo ha raccontato di essere stato con Carlotta in un paio di locali a bere quella sera, di aver litigato con lei come accadeva spesso e di averla accompagnata vicino a casa, ma poi di essersene andato via con un taxi. Da quanto si è appreso, però, non è ancora stato individuato il tassista che lo avrebbe fatto salire in macchina.
