Firmato l'accordo tra l'Accademia della Crusca ed il Consiglio di Stato per rendere più comprensibili le decisioni del giudice
Mai più sentenze incomprensibili: arriva l'intesa tra la Crusca ed il Consiglio di Stato. L'accordo, che ha la durata di quattro anni e non comporta oneri economici, è finalizzato al miglioramento delle tecniche di redazione dei provvedimenti giurisdizionali e dei pareri consultivi. La sinergia fra le due istituzioni, si legge in una nota diffusa dall'Accademia della Crusca, "mira a sostenere la lingua italiana, nel suo valore storico di fondamento dell’identità nazionale, e ad assicurare la massima efficacia, precisione e trasparenza dell'attività dei Tar e del Consiglio di Stato".
La convenzione si svilupperà attraverso percorsi di formazione e di sensibilizzazione in materia linguistica dei magistrati, del personale amministrativo, dei tirocinanti e degli operatori del diritto attraverso studi, ricerche, corsi di specializzazione, formazione e aggiornamento sulla lingua del diritto e tramite l’organizzazione di convegni, seminari e laboratori.
"Le decisioni del giudice devono essere comprensibili a tutti grazie a una motivazione chiara e un linguaggio appropriato. Il giudice non deve persuadere, ma dare conto della propria decisione, per questo profili processuali e forme di linguaggio devono stare insieme nella redazione della sentenza, che è la ragion d'essere del giudice". Lo hanno sottolineato il presidente del Consiglio di Stato, Filippo Patroni Griffi, e il presidente dell'Accademia della Crusca, Claudio Marazzini, sottoscrivendo l'accordo di collaborazione.