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Fumo: Cima (Anica), nessun nesso tra film comportamenti persone

15 gennaio 2015 | 19.35
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Il ministro: "Un aspetto che preoccupa sono le immagini vincenti di minori che si drogano, bevono alcol o fumano. L'arte sia alleata di prevenzione per salute minori". Anica: "Nessun nesso tra comportamenti e racconto"

(Infophoto)
(Infophoto)

Arte alleata della prevenzione per la salute dei giovanissimi italiani. "Non ho mai detto che il fumo debba essere vietato nei film - ha chiarito il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, dopo "aver letto la garbatissima lettera dei registi" sull'ipotesi di limitare o vietare le sigarette in fiction e film - Un aspetto che preoccupa, però, sono le immagini vincenti di minori che si drogano, bevono alcol o fumano. Quindi nessun divieto, ma mi piacerebbe fare un ragionamento culturale con chi fa fiction e prodotti mirati per i teenager, per una sensibilità che porti ad aiutare nella prevenzione. Dunque l'arte alleata della prevenzione per salute dei minori".

Quello di alleata della prevenzione "è un ruolo che l'arte, quando vuole, può ricoprire. Ovviamente - ha precisato con un sorriso il ministro - non faccio la sceneggiatrice, ma il ministro. Posso solo lanciare inviti perché di certi temi si parli. Ma poi si può decidere liberamente, ad esempio quando si realizza un'opera rivolta ai minori, di usare anche delle immagini positive. Fermo restando - conclude - che in Italia è vietata la pubblicità occulta".

"Pienamente d'accordo" con l'appello di alcuni registi italiani al ministro della Salute Beatrice Lorenzin contro questa eventuale stretta è Francesca Cima, presidente Sezione distributori Anica (Associazione nazionale industrie cinematografiche audiovisive e multimediali): "Non può esserci un nesso tra il comportamento delle persone e il racconto".

"Autori e registi - hanno scritto dall'Associazione 100autori - hanno solo una missione che è quella di proporre nuove storie, idee e sguardi per raccontare il nostro paese. Che è anche l’unico modo per far crescere e rafforzare quella industria dell’immaginario dove ogni spettatore possa ancora meravigliarsi, stupirsi, scoprire quello che non sa e prendere le distanze da modelli di comportamento che non condivide, proprio perché ha la possibilità di vederli rappresentati". Per questo 100autori "invita il governo a fare subito un passo indietro su un disegno di legge che potrebbe limitare il racconto della vita dei personaggi, violando quella libertà di espressione che è alla base della nostra vita democratica".

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