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Consumi: stop al pesce fresco in Adriatico

28 luglio 2014 | 11.23
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Il provvedimento ha l’obiettivo di garantire il ripopolamento dei pesci nel mare. E l'estate porta un recupero dei consumi.

Consumi: stop al pesce fresco in Adriatico

Stop al pesce fresco a tavola da oggi, lunedì 28 luglio, per l’avvio del fermo pesca che porta al blocco delle attività della flotta da pesca italiana lungo l’Adriatico da Trieste a Rimini. A ricordarlo è Coldiretti Impresapesca, nel sottolineare che il provvedimento ha l’obiettivo di garantire il ripopolamento dei pesci nel mare e salvare cosi le marinerie dal collasso, in un 2014 segnato da un calo del 7% dei consumi di pesce fresco in valore nel primo bimestre.

Con il fermo pesca aumenta anche il rischio - sottolinea Impresapesca Coldiretti - di ritrovarsi nel piatto per grigliate e fritture, soprattutto al ristorante, prodotto straniero o congelato se non si tratta di quello fresco Made in Italy proveniente dalle altre zone dove non è in atto il fermo pesca, dagli allevamenti nazionali o dalla seppur limitata produzione locale dovuta alle barche delle piccola pesca che possono ugualmente operare.

Si parte dunque oggi per l’alto Adriatico, nel tratto da Trieste a Rimini, con il blocco per 42 giorni, delle barche che hanno sistemi a traino, fino al 5 settembre. L’11 agosto stop alle attività per il Centro e Sud Adriatico, da Pesaro a Bari, che riprenderanno il 22 settembre. Il 15 settembre si fermeranno i pescherecci a partire da Brindisi, Ionio e Tirreno (fino all 14 ottobre), mentre Sardegna e Sicilia decideranno autonomamente, con uno stop di almeno trenta giorni.

Il tutto in una situazione che, secondo un’analisi Coldiretti Impresa Pesca su dati Ismea, ha visto aumentare del 7% le famiglie italiane che hanno rinunciato ad acquistare pesce fresco nonostante una marcata flessione dei prezzi medi al consumo del pece fresco, soprattutto per i molluschi. A segnare un forte calo nei consumi - precisa la Coldiretti - sono soprattutto polpi (-22%), spigole (-20%) e calamari (-16%)

Un crollo che ha messo a dura prova la flotta di pescherecci italiana che negli ultimi 30 anni ha già perso il 35% delle imbarcazioni e 18.000 posti di lavoro.

Per valorizzare il pesce pescato e allevato nel nostro Paese mediante la creazione di una filiera ittica tutta italiana che tuteli la qualità e l'identità nazionale del prodotto Coldiretti Impresa Pesca ha avviato iniziative pilota per la vendita diretta del pesce presso la rete di 'Campagna Amica'.

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