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Storia di Samuel, a piedi per il mondo senza un soldo

12 aprile 2019 | 15.32
LETTURA: 6 minuti

Il bretone è partito nel 2016 con il suo zaino e il suo flauto, oggi fa tappa a Palermo

Il giramondo Samuel Allo
Il giramondo Samuel Allo

di Elvira Terranova

Ha fatto il giro del mondo a piedi, in autostop, senza un euro in tasca. Ha dormito nel suo sacco a pelo, oppure ospite di famiglie che gli hanno persino fatto il bucato. Senza chiedere nulla in cambio. E quando deve raggranellare qualche soldo, allora suona il suo flauto, oppure danza. Oppure racconta storie. Oggi Samuel Allo, nato in Bretagna ("nel paese di Asterix e Obelix", dice ridendo), ha fatto tappa a Palermo. E' arrivato, zaino in spalla, con la sua cartina ormai maciullata su cui ha segnato a penna le tappe fatte negli ultimi tre anni, sulla nave proveniente dalla Tunisia, ultima tappa del Nordafrica. Ci incontriamo nella libreria Feltrinelli di via Cavour, dove Samuel Allo, in una intervista all'Adnkronos, racconta la sua storia.

"Sono partito il 6 agosto del 2016 dalla Bretagna - racconta un po' in inglese e un po' in francese - Volevo girare il mondo, incontrare tante persone, soprattutto quelli che vivono nei villaggi più piccoli. Ho fatto migliaia di km a piedi, altre volte ho fatto l'autostop. Ho girato tutto il mondo e adesso sono qui, a Palermo. Spero di potere raccontare anche qui la mia esperienza ai più giovani, nelle scuole, como ho fatto in tanti paesi del mondo".

In cambio di un pasto Samuel offre racconti, canzoni e danze. È un trovatore, un viaggiatore che, come dice lui stesso, "vive giorno dopo giorno". Non ha un telefono cellulare. "Non mi serve", dice sorridendo. Il suo spirito nomade già in passato lo aveva portato in giro per il mondo. Ma questa volta è diverso, ha girato il mondo toccando quasi tutti i continenti. Un viaggio senza data di ritorno. Non sa ancora quanto tempo si fermerà a Palermo e in Sicilia. "Ma vorrei conoscere qualche paese nel cuore della Sicilia", dice Samuel tenendo in mano il suo flauto. Ad accompagnarlo c'è anche una troupe francese che sta realizzando un documentario sulla sua vita e sulla sua esperienza.

'Ho trovato un posto caldo e un luogo dove dormire in ogni posto'

Samuel racconta di avere sempre trovato un pasto caldo e un luogo dove dormire. E alla domanda se ha avuto anche incontri 'sgradevoli', ha prima nicchiato, poi ha detto: "Sì, ma preferisco non dirti dove è successo perché quella persona non rappresenta la sua nazione". Samuel Allo è partito dalla Bretagna e ha raggiunto prima il Canada, poi gli Stati Uniti, poi il Messico, il Suriname, e ancora il Brasile, Perù, Argentina. Ma anche la Russia, la Georgia. E poi l'Africa, con il Senegal, il Mali e la Nuova Guinea. E ancora, il Niger e l'Algeria, e ancora la Tunisia. Da dove è partito ieri in nave. Oggi l'arrivo a Palermo. "Passeggiando per le strade di questa città ho respirato un bel clima - dice - Mi piace ma vorrei conoscerla ancora meglio".

Ha trascorso anche qualche mese a Calais, per vedere cosa accade nella 'giungla' a quelle persone che arrivano dai paesi del mondo che lo hanno sempre accolto "a braccia aperte e con un sorriso", come dice Samuel. Mentre a Calais avevano un trattamento "diverso", nel paese che gli aveva dato il passaporto per potere girare il mondo. Ha, quindi, distribuito vestiti, cibo ai profughi. Ma ha cantato anche le sue canzoni, ha suonato il suo flauto. Samuel Allo ha iniziato il percorso opposto ai migranti. "Una volta ero in Scozia dove ho incontrato dei profughi - racconta - e arrivato sull'isola di Lesbo ho potuto incontrare dei parenti portando loro notizie dei congiunti in Scozia. E' stata una emozione bellissima".

'Vivo giorno dopo giorno, anzi ora dopo ora'

Alla domanda su quale sia stato il momento più bello del suo lungo, lunghissimo viaggio, Samu sorride e dice: "Intende con gli uomini o con gli animali...?". E poi racconta: "A Natale è stato un momento meraviglioso perché ero in Senegal ospite di una famiglia. Anche se sentivo la mancanza dei miei parenti in Bretagna, loro mi hanno fatto sentire a casa. Anche se era una famiglia musulmana, abbiamo festeggiato il Natale tutti insieme. Un momento indimenticabile". Poi racconta un aneddoto con alcune giraffe. "Ho suonato il flauto per le giraffe che si sono abbassate fino a raggiungermi", racconta. "Che emozione indescrivibile". E racconta che la sua performance è finita pure su Youtube. "Vai a cercare su youtube 'Samuel Allo e le giraffe", mi dice.

Samuel non legge neppure i giornali. E non sa cosa accade nel mondo. Alla domanda se sa chi è Salvini, o Di Maio, o il Premier Giuseppe Conte, dice di non conoscerli. "Non mi piace la politica...", spiega.

E domani dove andrà? "Non lo so ancora - dice mentre sorseggia un bicchiere di acqua e nel frattempo chiacchiera con alcuni clienti della libreria - Vivo giorno dopo giorno. Anzi, ora dopo ora".

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