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Strage Bologna, il vescovo testimone: "Ancora in mente rombo tremendo"

31 luglio 2020 | 11.15
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Mons. Zarri fu tra i primi a precipitarsi sul luogo della strage

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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di Elena Davolio

Quarant’anni fa monsignor Vincenzo Zarri era vescovo ausiliare di Bologna e fu tra i primi prelati a precipitarsi alla stazione di Bologna al posto dell’arcivescovo, che quel giorno era fuori città. Oggi, a pochi giorni dal quarantesimo anniversario della strage che fece 85 morti e oltre 200 feriti, mons. Zarri ricorda quel terribile giorno con una testimonianza all’Adnkronos.

"Quel 2 agosto del 1980 ero in Curia. Alle 10.25 sentii un rombo tremendo, un frastuono incredibile. Li per lì - dice - non immaginai che cosa potesse essere successo ma sentii il dovere di andare: mi ritrovai alla stazione e mi resi conto che era stata una strage". "Di fronte a tanto strazio - va indietro nel tempo il vescovo - cercai di stare vicino e portare conforto ai sofferenti".

Da allora, ogni anno il 2 agosto alle 10.25 mons. Zarri si raccoglie in preghiera privata e ricorda le vittime. "E’ un modo per non dimenticare le persone uccise perché il loro ricordo va tenuto sempre vivo - dice il vescovo emerito -. Come la ricerca della verità. Non bisogna mai smettere di cercarla e nessuno si deve tirare fuori. La ricerca della verità è anche un monito che può fare da argine ai germi da cui è ancora infestata la società". Ora monsignor Vincenzo Zarri vive a Forlì ed è vescovo emerito della città.

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