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Strage di Bologna, 34 anni fa l'attentato che provocò 85 morti. Governo: "L'Italia non dimentica"

02 agosto 2014 | 20.17
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L'annunciata contestazione da parte di forze antagoniste al sindaco Merola si è limitata a qualche fischio. L'associazione dei familiari delle vittime: "Esecutivo mantenga gli impegni presi". Napolitano: "Rispondere ad anelito di verità"

(Infophoto) - INFOPHOTO
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È stato celebrato senza incidenti il 34° anniversario del tragico attentato alla stazione ferroviaria di Bologna, che il 2 agosto 1980 provocò 85 morti e 200 feriti. L'annunciata contestazione da parte di forze antagoniste al sindaco Pd Virginio Merola si è limitata a qualche fischio quando il primo cittadino è salito sul palco per tenere il suo discorso.

Non ci sono stati fischi rivolti al governo, come avvenuto spesso in passato. Rispettato il minuto di silenzio, osservato come ogni anno alle 10.25, l'ora in cui in una caldissima mattina di metà estate di 34 anni fa una bomba esplose nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna. È stato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti a rappresentare l'esecutivo partecipando al corteo in occasione della commemorazione della strage del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna. "Il governo italiano non dimentica né questa né nessuna altra strage, né nessun altro atto di terrorismo compiuto in questi anni nel nostro Paese", ha detto Poletti.

"L'obiettivo del governo da raggiungere il più rapidamente possibile è dare piena attuazione alla legge 206 per il risarcimento alle vittime delle stragi", ha assicurato il ministro. "Non dobbiamo fermarci perché tante vicende restano ancora scure e non pienamente chiarite - ha poi aggiunto Poletti - La piena verità ci serve per punire tutti i colpevoli: i delitti di strage non si prescrivono", ha aggiunto.

Poletti ha poi spiegato, ricordando le principali stragi e atti di terrorismo, da Ustica all'Italicus, che "l'impegno del governo è pieno" e ha quindi sottolineato come sia necessario approvare "rapidamente il disegno di legge attualmente all'esame della Camera che introduce nell'ordinamento il reato di depistaggio" perché ha aggiunto "non è accettabile né tollerabile che ci sia un tradimento del giuramento dell'impegno nei confronti del popolo''.

Prima del ministro, in Consiglio comunale ha preso la parola Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione Familiari Vittime della Strage alla Stazione di Bologna. "Quella di oggi non è una riunione di reduci ma di persone che vogliono affrontare il futuro facendo le riforme che servono per la democrazia e per recuperare la vita civile - ha detto Bolognesi - Quest'anno per la prima volta ci sono state iniziative all'interno del parlamento e soprattutto del governo che hanno permesso di fare passi aventi in tate direzioni".

Bolognesi ha ricordato "la direttiva del presidente del Consiglio dell'aprile di quest'anno: il versamento anticipato delle carte relative alle stragi dell'Archivio di Stato. Questo è un fatto molto importante, la giusta conclusione di un percorso iniziato nel 1984 dai familiari delle vittime con la richiesta dell'abolizione del segreto di Stato sui delitti di stragi e terrorismo. Questa conclusione fa sperare che i carteggi rimasti nell'oscurità possano prendere luce ed essere studiati per andare oltre quello a cui sono arrivate le sentenze fino a oggi". "Dopo 10 anni di immobilismo si è rimessa in moto la macchina che dovrebbe far funzionare completamente la legge 206, che prevede il risarcimento delle vittime", ha detto Bolognesi. "È un buon avvio - ha aggiunto - mi auguro che gli impegni presi allora vengano mantenuti e che al più presto quei punti che erano ancora irrisolti vengano risolti".

In occasione della commemorazione della strage, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio di vicinanza e solidarietà da parte di tutta la nazione al presidente della Associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi: "Al perpetuarsi del ricordo di quei tragici eventi anche da parte delle generazioni che non li hanno vissuti deve accompagnarsi una esauriente risposta all'anelito di verità che accomuna i familiari e l'intero Paese. Con questo spirito, esprimo a lei, illustre Presidente, ai feriti e a tutti i famigliari delle vittime la mia affettuosa vicinanza e i sentimenti di partecipe solidarietà di tutta la Nazione''.

In occasione del 34° anniversario della strage di Bologna il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha scritto al Presidente del Comitato di Solidarietà alle vittime delle stragi per esprimere, anche a nome del Senato la "commossa vicinanza e il profondo cordoglio ai familiari delle vittime e alla città di Bologna per quella pagina buia della storia del nostro Paese".

"Nonostante il passaggio inesorabile del tempo - ha aggiunto il presidente Grasso - costituisce un nostro preciso imperativo morale mantenere vivo il ricordo di questo giorno, non solo per rendere omaggio a persone innocenti che, per mano di una violenza cieca ed insensata, sono state strappate alla vita e agli affetti, ma, soprattutto, per alimentare la memoria della nostra storia specialmente tra le nuove generazioni, per ribadire quanto sia necessario l'impegno costante di tutti, nella lotta contro ogni forma destabilizzante le basi democratiche e rappresentative del nostro essere uno Stato di diritto".

"L'anno scorso ero con Bolognesi e tanti altri, nella piazza della stazione di Bologna, per la cerimonia di commemorazione delle vittime della terribile esplosione che nel 1980 spezzò la vita di 85 persone e ne ferì altre 200 - ha scritto la presidente della Camera Laura Boldrini, in un post pubblicato sul suo profilo Facebook - Non era facile per me, appena eletta alla presidenza della Camera, rappresentare quelle istituzioni che non sempre erano state in grado di rispondere alla richieste di verità e giustizia. Ricordo ancora l'emozione di essere su quel palco, così come la calorosa accoglienza. Quel giorno ho ribadito il mio impegno alla massima trasparenza".

"Fin dall'inizio della legislatura -ha proseguito - la Camera ha deciso di togliere il segreto da molti documenti a cui hanno lavorato le Commissioni di inchiesta presiedute da deputati. Mi auguro -conclude- che, anche attraverso questo contributo, possano essere compiuti quei passi decisivi che ancora ci separano dalla verità sui mandanti e gli ispiratori delle stragi".

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