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Strage di Erba, esami su nuovi reperti

12 settembre 2017 | 19.34
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(Fotogramma)
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Un capello castano chiaro di dieci centimetri, trovato sulla felpa del piccolo Youssef, un accendino sul pianerottolo dell'appartamento in via Diaz a Erba, un mazzo di chiavi, tracce di sangue e impronte, mai attribuite, e ora analizzabili con tecniche moderne. Riparte da questi 'nuovi' elementi la strage di Erba che vede alla sbarra Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all'ergastolo per la strage dell'11 dicembre 2006.

Morirono, sotto i colpi di spranga e coltello, Raffaella Castagna, il figlio Youssef di soli due anni, la nonna del piccolo Paola Galli e una vicina di casa, Valeria Cherubini. Il marito di quest'ultima, Mario Frigerio, restò ferito gravemente. La Cassazione, lo scorso aprile, aveva annullato con rinvio, per nuovo esame, l'ordinanza con la quale la corte d'Appello di Brescia aveva dichiarato inammissibile la richiesta di incidente probatorio su sette nuovi elementi di prova, avanzata dalla difesa dei due coniugi. Ora, le motivazioni della Suprema Corte, spiegano che il ricorso "è fondato" e danno il via libera all'analisi di reperti conservati nei laboratori di Pavia e del Ris di Parma.

I giudici della prima sezione della Cassazione sottolineano come "spetta al giudice della revisione l’assunzione in incidente probatorio della prova che la difesa non abbia potuto raccogliere in vista della richiesta di revisione", di conseguenza la decisione della "Corte territoriale ha creato uno stallo di fatto per una artificiosa incompetenza". I giudici individuano un’altra "abnormità" nell'aver "frammentato le attività da compiere (frazionando dapprima i prelievi dei campioni e poi lo svolgimento delle analisi)", mentre la richiesta di incidente probatorio andava considerata complessivamente.

I nuovi elementi - tra cui anche il giubbotto della Cherubini e il telefono di Raffaella Castagna - potrebbero fornire quella "prova nuova" che è condizione per ottenere la revisione. Per Fabio Schembri, uno dei legali della coppia, "è un primo passo per poter individuare elementi di prova a favore di Olindo e Rosa". Spetterà ai giudici competenti, ossia alla Corte d'apppello di Brescia, fissare una data per i nuovi esami e comunicarla alle parti.

Per ora, questo "successo" della difesa dei coniugi Romano non cambia le sorti giudiziarie di Olindo e Rosa, condannati in via definitiva all'ergastolo il 3 maggio 2011, e detenuti rispettivamente nei carceri milanesi di Opera e Bollate. Per la legge i coniugi riconosciuto come colpevoli della strage di Erba possono richiedere permessi premio al magistrato di sorveglianza, "ma la domanda non è stata ancora presentata", fa sapere all'Adnkronos il difensore Schembri.

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