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Strage Florida, arrestato l'agente che si nascose

05 giugno 2019 | 14.22
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Un rapporto ha stabilito che "avrebbe potuto affrontare il killer Nikolas Cruz e non l'ha fatto"

(Afp)
(Afp)

E' stato arrestato l'ex vice sceriffo che non intervenne, rimanendo nascosto per 48 minuti, mentre Nikolas Cruz massacrava 17 suoi ex compagni di scuola nel liceo di Parkland lo scorso anno in Florida. Il 56enne Scot Peterson è stato incriminato per 11 capi di imputazione per la sua negligenza sul lavoro e per non essere intervenuto a tutela di minori.

L'incriminazione è arrivata dopo che l'inchiesta ha stabilito che l'agente, con 32 anni di carriera alle spalle, 28 come poliziotto nelle scuole, "non fece assolutamente nulla" per cercare di fermare il killer nella Marjory Stoneman Douglas High School, secondo quanto si legge in una dichiarazione del capo del dipartimento per la pubblica Sicurezza, Rick Swearingen.

"Non ci possono essere scuse per la sua mancata azione e nessun dubbio sul fatto che questo ha provocato la perdita di vite umane", ha detto Swearingen nell'annunciare l'incriminazione subito dopo il licenziamento di Peterson.

L'inchiesta - per la quale sono stati ascoltati 184 testimoni visionato ore di video di sorveglianza e scritto 212 rapporti investigativi - ha stabilito che "Peterson era nella posizione di affrontare Cruz e diminuire il pericolo per gli altri e decise volontariamente non farlo".

Fred Guttenberg, il padre di Jaime, una delle vittime della strage, ha twittato rivolto a Peterson: "devi marcire all'inferno, avresti potuto salvare uno dei 17, avresti potuto salvare mia figlia".

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