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Stragi, Coppe: "No filo conduttore tra esplosivi e quasi tutte perizie tecniche viziate da errori"

27 maggio 2022 | 10.54
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"Il quesito che mi fu posto dalla Corte d'Assise di Bologna era non solo legato a stabilire la natura dell'esplosivo usato alla stazione ma anche a trovare correlazioni con le altre stragi e ho avuto accesso agli atti che riguardavano tutto il periodo degli anni di Piombo. Insieme al colonnello Gregori del Racis abbiamo convenuto che effettivamente quasi tutte le perizie tecniche di quegli anni erano fortemente viziate da errori. L'idea che ci siamo fatti è che non c'è nessun filo conduttore nella metodologia costitutiva degli ordigni e poi ci siamo domandati perché in alcuni casi si trovava succo di mela e si riportava che era succo di pera. Viene da pensare male sotto l'aspetto di depistaggio ma in realtà noi abbiamo più riscontrato degli errori macroscopici di metodo. Non c'è filo conduttore nella tipologia degli esplosivi''. Lo ha detto il perito Danilo Coppe intervenendo al convegno 'Milano, Brescia, Bologna: quale verità storica sulle stragi'.

''Certe cose vengono completamente ignorate - aggiunge - come le risultanze che sono arrivate da Bologna, dove le quantità di esplosivo erano la metà, e quindi era possibile un bagaglio trasportabile anche da una donna. Oppure che la famosa Maria Fresu non era la vera Maria Fresu. Insomma, c'erano tanti elementi che mi aspettavo avessero un'influenza maggiore, ma questo non c'è stato''.

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