Passi in avanti sulla vicenda del tecnico, che potrebbe tornare a guidare l'Esteghial
Sensazioni positive sul ritorno di Andrea Stramaccioni in Iran. Il tecnico romano, che nei giorni scorsi ha risolto il contratto con l'Esteghlal "per giusta causa" a causa di irregolarità nei pagamenti legate alle sanzioni contro Teheran, sembra riavvicinarsi alla panchina della squadra iraniana.
Non si tratta, almeno per ora, di una vera e propria svolta nel 'caso Stramaccioni', ma di passi in avanti, ai quali hanno contribuito in modo significativo le forti pressioni politiche iraniane. Nei giorni scorsi il ministero degli Esteri di Teheran ha contattato l'ambasciatore italiano nella Repubblica islamica, Giuseppe Perrone, esprimendo il timore che la partenza di Stramaccioni, diventato in questi mesi e un vero e proprio idolo per i tifosi dell'Esteghlal, possa creare nuovi problemi di ordine pubblico dopo le manifestazioni di lunedì davanti alla sede del ministero dello Sport.
Se Stramaccioni tornerà in Iran lo farà comunque con un nuovo contratto, presumibilmente limitato fino a giugno, data la volatilità della situazione che non permette oggi di stabilire progetti a lunga scadenza. Lo stesso tecnico - apprende Aki-Adnkronos International - ieri è stato ricevuto all'ambasciata iraniana a Roma dal vice capo della missione diplomatica, Mohammad Sahebi. A Stramaccioni è stato prospettato l'impegno da parte iraniana a stabilire un canale di pagamento legale e nel rispetto delle sanzioni, punto sul quale l'allenatore resta irremovibile. Le prossime ore saranno decisive in tal senso.
Stramaccioni continua a rimanere in contatto con i suoi giocatori a Teheran, molti dei quali sono ancora scossi dalla sua partenza improvvisa. La squadra è tutta con l'allenatore al punto da aver rifiutato un tecnico 'ad interim' proposto dalla società. Restano comunque dei nodi anche sui pagamenti dei calciatori, alcuni dei quali - a differenza di altri - non ricevono lo stipendio.