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Stranieri: 10,7% occupati in 2019, tasso extra Ue al 60%

15 luglio 2020 | 18.44
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Di Piazza: "Report annuale bussola preziosa per futuro incerto"

(Fotogramma)
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Nel 2019, sono stranieri 2,505 milioni di occupati, il 10,7% del totale. I settori con più occupati stranieri sono altri servizi collettivi e personali (642 mila), industria in senso stretto (466 mila), alberghi e ristoranti (263 mila), commercio (260 mila) e costruzioni (235 mila); le incidenze più alte si registrano in altri servizi collettivi e personali (36% degli addetti), agricoltura (18,3%), alberghi e ristoranti (17,7%) e costruzioni (17,6%). È la foto scattata dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che ha pubblicato sul suo sito e sul Portale Integrazione Migranti il X Rapporto annuale 'Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia'. Dal report, che indaga tutti gli aspetti del lavoro dei migranti attraverso i dati delle principali fonti istituzionali, emerge che il tasso di occupazione tra i cittadini extra Ue è 60,1% (stabile rispetto al 2018), tra i comunitari è 62,8% (in calo, -0,7%), dati entrambi superiori al 58,8% (in aumento, +0,6%) registrato tra gli italiani. Il tasso di disoccupazione aumenta tra i comunitari (14,0%, +0,5 punti tra il 2018 e il 2019), mentre è in calo tra gli extra Ue (13,8%, -0,5%) e tra gli italiani (9,5%, -0,7%). Il tasso di inattività degli stranieri (extra Ue 30,2%, comunitari 26,9%) si conferma più basso di quello degli italiani (34,9%).

Curato dalla direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Mlps, con il supporto di Anpal Servizi, 'Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia' è realizzato in collaborazione con la direzione generale dei Sistemi informativi, dell'innovazione tecnologica, del monitoraggio dati e della comunicazione, l’Inps, l’lnail e Unioncamere. Il ministero del Lavoro sottolinea che questa decima edizione 'Gli stranieri nel mercato del lavoro in Italia' è arricchita anche da contributi dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico e dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro.

Dopo una panoramica internazionale sulle migrazioni nell’ultimo decennio, curata dall’Ocse, e un quadro di contesto su presenze e nuovi arrivi registrati in Italia nel 2019, il Rapporto "analizza dati e dinamiche della partecipazione degli stranieri al mercato del lavoro e al sistema del welfare, confrontandola costantemente con quella degli italiani ed evidenziando le differenze di genere" spiega il ministero del Lavoro. Tra le novità di questa edizione, si segnalano l’approfondimento sul difficile equilibro delle donne straniere tra cura familiare e lavoro e quello sulla transizione dei giovani stranieri nel mondo del lavoro, curato dall’Ilo. E, oltre alla versione integrale e alla sintesi delle evidenze principali del X Rapporto 'Gli stranieri nel mercato del lavoro', il ministero del Lavoro ha messo a disposizione online una sintesi interattiva e un cruscotto statistico per navigare nel dettaglio tra i dati su assunzioni, cessazioni e occupati.

"Questi dati - commenta il sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali, Stanislao Di Piazza - non tengono conto dell’impatto dell’emergenza Covid-19, che ostacolerà i trend positivi e acuirà le criticità già esistenti, né della regolarizzazione in corso, che vuole restituire dignità a tanti lavoratori migranti e aiutare imprese e famiglie a ripartire".

Di Piazza evidenzia che "il Rapporto è però una bussola preziosa per orientarci in un futuro incerto, ci dice da dove partiamo e quali tipi di dinamiche potremmo trovarci ad affrontare, guardando al lavoro e all’integrazione dei migranti come misure del benessere di tutto il Paese".

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