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Turismo: stranieri chiedono classificazione unica agriturismo

07 novembre 2014 | 09.49
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Lo rileva l'ultimo report Ismea che ha preso in considerazione il legame tra marchio, e valutazione, dell'agriturismo e valenza dei clienti.

Turismo: stranieri chiedono classificazione unica agriturismo

Un'unica classificazione per tutti gli agriturismo così come avviene per gli alberghi. Lo chiedono i turisti stranieri che vogliono avere idee chiare e valutazioni confrontabili quando si tratta di scegliere. Lo rileva l'ultimo report Ismea che ha preso in considerazione il legame tra marchio, e valutazione, dell'agriturismo e valenza dei clienti. Un tipo di vacanza che sarà protagonista ad AgrieTour, il Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale in programma dal 14 al 16 novembre ad Arezzo Fiere e Congressi.

Il marchio unico ha un ruolo fondamentale in termini di comunicazione di quelle che sono le sensazioni italiane, oltre a una uniformità di valutazione e livello mondiale. Ma quello che si chiede è anche riconoscibilità nelle varie lingue, italiano compreso. Pay-off che diano una maggiore e immediata comprensibilità oltre alla possibilità di cogliere le sottigliezze di ogni espressione linguistica. Un segnale di attenzione e benvenuto, di quella ospitalità che chiede anche modulazione accurata dei contenuti esplicativi ed emotivi.

Le aspettative dei turisti o dei potenziali turisti, quando pensano all’agriturismo italiano, sono condensabili in un bel panorama e in un paesaggio particolare. Un turismo non di massa, lontano dall’idea di una azienda agricola 'industrializzata' e con grandi numeri. Ma anche una buona alimentazione e una buona cucina con gestori accoglienti, aperti, caldi (molto importanti per creare l'atmosfera). Insomma, si cercano rapporti quasi di familiarità con i proprietari e contatto con la natura.

Importante è anche la possibilità di fare svariate attività, tra cui cucinare e degustare piatti tipici (la valorizzazione del prodotto alimentare italiano di eccellenza è una variabile molto importante per il turista tedesco). Ma, soprattutto, un fascino autentico, che possa far pensare che "questa è l'Italia e non potrebbe essere altro". Quello che emerge dalla ricerca sul marchio unico è che in tutti i Paesi dell'indagine, Giappone, Sud Corea, Usa, Canada, Brasile, Australia, Cina, e dello studio approfondito Regno Unito, Germania e Danimarca, il marchio è stato giudicato favorevolmente, sia perché richiama effettivamente il concetto di agriturismo, sia per il fatto che i simboli sono positivi.

Di certo, l’esistenza di un marchio a livello nazionale contribuisce a fare ordine nel settore. È percepito come una garanzia di una attività seria, che si è meritata questo contrassegno. Il marchio mostrato agli interlocutori ha in genere evocato la natura, il verde, il sole, l'Italia, il bel tempo, la tranquillità, l'allegria. È un marchio fresco, sereno e solare. E, nella maggior parte dei casi, si è optato per il mantenimento del termine agriturismo in italiano, per comunicare già con il nome una sensazione legata all’Italia. E l'espressione 'agriturismo Italia', secondo la ricerca, "risulta affascinante, esotica". Deve però essere affiancata da un pay-off in lingua locale. Quello che chiedono i turisti stranieri è un testo semplice, breve ed esplicativo, in quanto "oggi si legge in fretta, si cerca immediatezza". Nel linguaggio moderno, le idee di una frase che evochi la sfera emozionale per i clienti italiani fa riferimento a "vivi la terra delle emozioni".

Per i mercati europei vicini alla logica dell’agriturismo, un payoff con aspetti emozionali ma più esplicativo di quello italiano: "an experience between Italian nature and tradition". Infine, per i mercati più distanti, un payoff in lingua locale con capacità di spiegare: "Italy in farms", oppure "holidays in Italian farms". Ma in molti Paesi, la lingua inglese non è sufficiente. Per la Cina, occorrono ideogrammi che richiamino le peculiarità salienti dell’agriturismo. In Corea e in Giappone, un payoff in lingua locale è visto come un segno di attenzione, di rispetto, di benvenuto.

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