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Recensione Games

Stray, la recensione

25 luglio 2022 | 20.04
LETTURA: 2 minuti

Un gatto randagio e un mistero cyberpunk nel gioco indie più atteso della stagione

Stray, la recensione

In un periodo non ricchissimo di giochi tripla A o di IP che offrano qualcosa di nuovo rispetto ai soliti big nel mondo dei videogiochi, Stray dei francesi di BlueTwelve Studio è una boccata di aria fresca che ha immediatamente catturato l'attenzione dei player sin dalla sua prima presentazione. L'originalità, a questo gioco indie, non manca: vestiremo infatti la pelliccia e le vibrisse di un gatto randagio, che mentre esplora il mondo con i suoi fratelli cade improvvisamente in un baratro che lo porta in una città popolata da androidi, nella quale gli esseri umani non ci sono più. La città in questione custodisce numerosi segreti, ed è avvolta dal buio perenne e dalla minaccia degli Zurk, mostri grandi come ratti che hanno completamente divorato l'ecosistema in seguito a tragici esperimenti del passato. Toccherà proprio al nostro micio protagonista, una volta fattosi amico il robot senza memoria B-12, riportare tutto alla normalità e svelare il segreto che ha fatto precipitare le cose in modo apparentemente irreversibile.

Stray, a parte l'ambientazione insolita, è un platform adventure piuttosto classico, fatto di enigmi da risolvere, sequenze stealth nelle quali nascondersi o scappare, e momenti più deliziosamente action quando B-12 fornisce al gatto un'arma che possa fare fuori gli Zurk. Non ci vogliono più di cinque o sei ore per completare l'avventura principale, qualcuna in più se si vogliono cercare tutti i collezionabili. Sebbene sarebbe stato gradevole passare più tempo in compagnia del nostro nuovo randagio preferito, è sicuramente un piacere arrampicarsi, saltare, fare le paste e miagolare in un'ambientazione incredibilmente suggestiva e ben realizzata. Nonostante sia un indie, Stray vanta una realizzazione tecnica ispirata, ben fatta e di grande impatto. Sia le fogne che la città sono fatti molto bene, l'illuminazione è eccezionale e artisticamente era da molto tempo che non ci trovavamo di fronte a una IP originale così ispirata.

I problemi di Stray risiedono nella sua brevità, nel modo in cui alcune meccaniche sono solo accennate, e nel fatto che altre vengono riproposte con una certa ripetitività. Anche la difficoltà del gioco non è bilanciata alla perfezione, rivelandosi in alcuni punti troppo bassa e in altri troppo frustrante. Tuttavia, il gioco ha un prezzo ridotto su PC, e su PlayStation è gratis qualora si sia abbonati a PlayStation Plus Extra o Premium, quindi anche il rapporto qualità prezzo non lascia del tutto insoddisfatti. Stray è l'emblema dell'importanza del panorama indipendente nei videogiochi di oggi, ultimo baluardo di originalità e sperimentazione, e ancora di più dimostra quanto anche senza un budget stellare si possano creare esperienze d'impatto. L'esperimento è quasi del tutto riuscito quindi, sperando in futuro in un seguito con meccaniche di gioco più ragionate e un'avventura più lunga.

Formato: PS4, PS5 (versione testata), PC Editore: Annapurna Interactive Sviluppatore: BlueTwelve Studio Voto: 8/10

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