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Crisi: Stronati (Federlavoro), oltre 3.000 rioccupati con workers buyout

27 maggio 2015 | 11.04
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"In Italia - spiega il presidente Federlavoro e Servizi Confcooperative - c'è un cambio generazionale difficile: ad esempio gli imprenditori 'familiari' non riescono ad andare avanti restando strettamente legati alla famiglia e questo è un fenomeno che riguarda sia le 'tute blu' che i 'colletti bianchi'"

Crisi: Stronati (Federlavoro), oltre 3.000 rioccupati con workers buyout

Gli operai diventano imprenditori e l'azienda rinasce: i workers buyout sono un'evoluzione delle cooperative e dimostrano l'importanza di conoscere il territorio, ma anche come nuovi modelli che guardano all'internazionalizzazione, possano far fronte alla crisi. E' Massimo Stronati, presidente Federlavoro e Servizi Confcooperative, a fornire un quadro di un mondo che, da sempre, è e continua a essere protagonista dell'economia del Paese. I workers buyout "sono la prova che lo sviluppo va innescato sul territorio: in Italia nella crisi saranno stati un centinaio i workers buyout che hanno 'ricreato' lavoro per 3.000 persone a cui dovrebbero aggiungersene altri 5.000 nel prossimo biennio", sottolinea.

"In Italia - spiega Stronati - c'è un cambio generazionale difficile: ad esempio gli imprenditori 'familiari' non riescono ad andare avanti restando strettamente legati alla famiglia e questo è un fenomeno che riguarda sia le 'tute blu' che i 'colletti bianchi'. Un fenomeno diffuso in Italia - uno dei primi casi risale al 1982 - e che, come ricorda lo stesso presidente, vede protagoniste le realtà più svariate come il caso delle 'sartine', sette quarantenni rimaste senza lavoro per la crisi e che hanno creato "una cooperativa tutta rosa con commesse per le grandi firme. E' un fenomeno che dà speranza e serve anche a superare la crisi".

Le cooperative "sono il motore delle comunità locali", ma "è importante la fase dell'internazionalizzazione e noi stiamo facendo un percorso in questo senso", così come è decisivo "investire sulla formazione", aggiunge durante il convegno 'Nutrire i territori: qualità dei servizi, qualità della vita', primo dibattito organizzato da Federlavoro e Servizi Confcooperative (5.100 imprese, 170mila persone occupate, 220mila soci, 8 miliardi di euro di fatturato), primo dei 17 focus tematici che Confcooperative porterà a Expo Milano 2015. "Oggi siamo partiti con il piede giusto, siamo a qui a rappresentare la nostra realtà che non è fatta di malaffare - contro cui combattiamo - ma di posti di lavoro, di attenzione al territorio, di sistema di rete", conclude Stronati.

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