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Stupro Circeo, difensore Izzo: "Similitudine c'è, anacronistico accada ancora"

12 settembre 2020 | 17.14
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L’avvocato Rolando Iorio all'Adnkronos: "Di quel massacro non va fiero, evita di parlarne"

Fotogramma /Ipa
Fotogramma /Ipa

di Silvia Mancinelli

"Sicuramente sentire parlare di questo ennesimo atto di violenza sulle donne, commesso in un posto bellissimo qual è il Circeo, non può non richiamare i tragici episodi che hanno visto poi protagonista il mio assistito Angelo Izzo e i suoi due amici. La similitudine è immediata e penso sia addirittura automatica". Lo dice all’Adnkronos l’avvocato Rolando Iorio, legale di Angelo Izzo, condannato insieme a Gianni Guido e Andrea Ghira per lo stupro del Circeo costato la vita a una delle due vittime, Rosaria Lopez, allora 19enne come la ragazza romana che ha denunciato la violenza ai poliziotti di San Basilio.

"Per fortuna questa volta non ci sono conseguenze estreme, come accaduto nel ‘75, perché la povera ragazza, oltre allo choc e ai danni fisici legati alla violenza brutale alla quale è stata sottoposta sta abbastanza bene - spiega ancora l’avvocato - Ci troviamo di fronte a una situazione conclusa fortunatamente in modo diverso, ma penso che nel 2020 sentire ancora parlare di questi ignobili atti commessi nei confronti delle donne sia veramente qualcosa di anacronistico ormai. Non si può immaginare che i ragazzi italiani, nostri figli, ancora si rendano protagonisti di gesti così esecrabili. Tutta la mia solidarietà a questa ragazza".

Dello stupro del Circeo avvenuto 45 anni fa "Izzo non va fiero, anzi. Non ricorda piacevolmente quanto accaduto e non ne parla con piacere - spiega Iorio - Anche quando siamo soli io e lui e si arriva sull’argomento cerca sempre di glissare".

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