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Stupri Rimini, carcere per i quattro del branco

05 settembre 2017 | 12.34
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Custodia cautelare in carcere per i tre indagati minorenni - con divieto di comunicare tra di loro - e convalida del fermo per l'unico maggiorenne del branco accusato dei due stupri della notte tra il 25 e il 26 agosto a Miramare di Rimini. E' quanto stabilito dal Gip del tribunale per i minorenni di Bologna, Anna Filocamo, e dal Gip di Rimini, Vinicio Cantarini.

I fratelli marocchini di 15 e 17 anni e il nigeriano di 16 sono accusati in concorso con il 20enne Guerlin Butungu delle violenze sessuali e di lesioni e rapina aggravata. Atti "espressione di elevatissimo spessore criminale e di particolare ferocia": così il gip del Tribunale per i minorenni definisce i reati perpetrati dai tre minorenni coinvolti nell'ordinanza con cui ha disposto la custodia cautelare in carcere. Il giudice evidenzia "la spregiudicatezza con cui sono state poste in essere le azioni delittuose" e "la brutalità ed inutile cattiveria" con cui i tre minorenni hanno inflitto "sofferenze alle vittime" e suscitato "un allarme sociale di proporzioni rare".

Il Gip Cantarini ha poi convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere per il 20enne, stante il pericolo di fuga e il rischio di reiterazione del reato. Butungu è considerato dagli inquirenti il capo del branco. Durante l'udienza di convalida del fermo, il 20enne ha cambiato la sua versione dei fatti.

IL CONGOLESE - Finora aveva sostenuto di essersi addormentato in spiaggia dopo una festa mentre erano stati compiuti gli stupri. Ora invece afferma di essere stato presente alle violenze ma che a compierle sono stati i tre minorenni, i due fratelli marocchini e il nigeriano. Il congolese sostiene che, mentre loro violentavano a turno la 26enne polacca, lui teneva fermo il compagno ma senza fargli del male.

I DUE FRATELLI - I giovani marocchini, da parte loro, "hanno confermato le dichiarazioni rese e risposto alle domande dei magistrati, per ora non c'è nessuna decisione" ha detto l'avvocato Paolo Ghiselli all'uscita del tribunale dei minorenni di Bologna. I due si sono costituiti ai carabinieri, accusando però Butungu di averli soggiogati e sostenendo di non aver perpetrato le violenze sessuali sulla 26enne polacca e sula trans peruviana. "Non hanno respinto gli addebiti - ha detto il legale - hanno avuto un atteggiamento collaborativo rispondendo alle domande dei magistrati".

IL 16ENNE NIGERIANO - Si è tenuta a Bologna anche l'udienza di convalida del fermo del terzo minorenne, il 16enne nigeriano. Il giovane, ha riferito il suo legale Giovanna Santoro, "ha compreso la gravità di ciò che è successo ed è pentito di quanto è accaduto".

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