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"Su Lampedusa nessun rischio contagio, solo fake news"

16 luglio 2020 | 09.15
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Il sindaco del'isola Salvatore Martello assicura che "non c’è nessun contatto tra i migranti che sbarcano, i cittadini e i turisti", ma chiede di 'riconoscere stato emergenza'

(Fotogramma)
(Fotogramma)

“Per fortuna i turisti stanno cominciando ad arrivare. Chi viene a Lampedusa non si deve preoccupare delle fake news che vengono dette sui media e sui social. L’altro giorno è stata postata una fake che diceva che Lampedusa è piena di barconi, invasa da migranti che camminano in mezzo alla gente. La realtà è che non c’è nessun contatto tra i migranti che sbarcano, i cittadini e i turisti. Se c’è qualcuno che pensa che arrivando a Lampedusa rischia di essere contagiato, sappia che non è affatto così”. Così Salvatore Martello, sindaco di Lampedusa, intervenuto ai microfoni della trasmissione 'Res Publica' su Cusano Tv Italia, sugli sbarchi dei migranti.

Martello lamenta poi il fatto che se "uno sbarco di 30-40 persone in Calabria provoca subbuglio, a Lampedusa questi sbarchi li abbiamo nell’arco di 12 ore e non succede niente. A maggior ragione a Lampedusa deve essere riconosciuta quell’emergenza che fino ad oggi il governo nazionale non ha riconosciuto". "Ho invitato Conte a Lampedusa - aggiunge - se io scrivo all’istituzione, l’istituzione ha il dovere di rispondermi e dirmi cosa pensa. Il problema di Lampedusa è un problema che riguarda l’Italia e l’Europa, quindi non capisco perché se scrivo al Presidente del Consiglio lui non si fa sentire, è un silenzio assordante il suo". "Lampedusa non può essere lasciata da sola, né dall’Europa né dall’Italia - sottolinea il sindaco - Bisogna riuscire a fare capire che per evitare gli sbarchi dovremmo spostare l’isola di Lampedusa. Questi sono tutti sbarchi spontanei e allora se c’è un fenomeno così delicato, uno deve saperlo gestire. Se non c’è un’organizzazione a monte allora poi va a finire che regna l’anarchia. La politica su Lampedusa dovrebbe svegliarsi, costringere l’Europa a sedersi attorno a un tavolo per capire cosa fare”.

Sul problema delle acque internazionali aggiunge: “Le nostre 12 miglia sono invase da imbarcazioni che vengono da Egitto, Cipro, Libia, Tunisia, Algeria. Il nostro mare è pieno di imbarcazioni che impediscono ai nostri pescatori di buttare le reti a mare. Anche per questo si parla di emergenza e di calamità per Lampedusa”.

Il sindaci ci tiene comunque a precisare che “in linea tecnica a Lampedusa le cose stanno andando bene, nel senso che anche con tantissimi sbarchi il sistema sta funzionando. Noi abbiamo un sistema per cui tutti coloro che sbarcano vengono portati sul molo e visitati, poi trasferiti all’interno del centro di accoglienza". "Il problema è che l’hotspot oggi è pieno", sottolinea. "Abbiamo avuto costantemente 700-800 persone al giorno perché gli sbarchi sono aumentati in maniera esponenziale. Nell’arco di una giornata abbiamo circa 16-17 sbarchi - aggiunge - Quindi non c’è neanche il tempo di trasferire le persone con le motovedette sulla terraferma, che immediatamente si riempie. Per fortuna non è come qualche mese fa quando arrivavano 200 persone a sbarco, ora su ogni imbarcazione ce ne sono 17-18, quindi siamo salvi per questo motivo. Dall’inizio del covid ad oggi, con tutti i tamponi fatti e le precauzioni prese, non abbiamo avuto neanche un migrante positivo”.

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