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Su Netflix ‘Tutto chiede salvezza’: dentro il disagio psichico tra dramma e humor

11 ottobre 2022 | 14.03
LETTURA: 4 minuti

Sulla piattaforma dal 14 ottobre la serie del regista di 'Scialla' e 'Tutto quello che vuoi', Francesco Bruni: "Anche nel momento più buio può fare capolino la speranza”

Su Netflix ‘Tutto chiede salvezza’: dentro il disagio psichico tra dramma e humor

Un mix di dramma e umorismo per affrontare il disagio psichico giovanile con speranza. È ‘Tutto chiede salvezza’, la serie Netflix in 7 puntate, disponibile sulla piattaforma dal 14 ottobre, diretta da Francesco Bruni e tratta dall’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli, basato su esperienze autobiografiche e vincitore del Premio Strega Giovani 2020. “In questo libro – spiega il regista - è come se avessi trovato il punto di arrivo di una parabola narrativa iniziata con la leggerezza di Scialla, continuata con la drammaticità mista a commedia di Tutto quello che vuoi, e che culmina in questo racconto. La traccia di questi tre contenuti è l’osservazione del crescente disagio giovanile, già presente prima della pandemia e accentuatosi in seguito ancora di più”.

“Un disagio che purtroppo ho sotto gli occhi costantemente, vivendo in un quartiere come Trastevere, molto frequentato da giovani e dove si manifestano spesso anche episodi molto preoccupanti”, aggiunge Bruni che è anche autore della sceneggiatura insieme allo stesso Mencarelli e a Daniela Gambaro e Francesco Cenni.

La serie, prodotta per Netflix da Picomedia, racconta in sette episodi, ciascuno dei sette giorni di TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) a cui il protagonista Daniele (interpretato da Federico Cesari) viene sottoposto a seguito di un crollo psicotico, con un attacco di rabbia abnorme. Una settimana di isolamento dal resto del mondo durante la quale Daniele si troverà ad affrontare i suoi demoni più nascosti e a scavare dentro se stesso in un percorso di accettazione di sé e degli altri che lo porterà a stringere i legami più forti, sinceri e veri della sua vita. Alla storia di Daniele si intrecciano, infatti, quelle degli altri suoi compagni di camerata e del personale del reparto psichiatrico, in un crescendo di emozioni e intensità, di fragilità e forza, di amicizia e amore.

“È evidente – sottolinea Bruni - che la storia è, per sua natura, drammatica, perché racconta gli ultimi, i diseredati, i ‘senza pelle’, quelli travolti dalla sofferenza della vita perché privi di corazza. Ma non è affatto detto che ciò escluda la possibilità di momenti leggeri, di humour, persino di comicità. Le due cose – dramma e umorismo – possono viaggiare insieme ed alimentarsi a vicenda. E questa continua ad essere la cifra stilistica che prediligo”. Il messaggio che sottende alla serie è di speranza: “Dal dolore si può uscire, e uscire migliori. Anche nel momento più buio può fare capolino la speranza, si può ridere pochi istanti dopo aver pianto e piangere poco dopo aver riso”, scandisce Bruni.

Nel cast, oltre a Federico Cesari (Daniele), anche Andrea Pennacchi (Mario), Vincenzo Crea (Gianluca), Lorenzo Renzi (Giorgio), Vincenzo Nemolato (Madonnina), Alessandro Pacioni (Alessandro), che interpretano i compagni di stanza di Daniele nel reparto di psichiatria. Fotinì Peluso (Nina) interpreta una compagna che Daniele aveva conosciuto al liceo e che ritrova in reparto. Ricky Memphis (Pino), Bianca Nappi (Rossana) e Flaure BB Kabore (Alessia) interpretano gli infermieri, mentre Filippo Nigro (Dott. Mancino) e Raffaella Lebboroni (Dott.ssa Cimaroli) i medici della clinica. Lorenza Indovina (Anna), Michele La Ginestra (Angelo), Arianna Mattioli (Antonella) interpretano rispettivamente madre, padre e sorella di Daniele. Carolina Crescentini (Giorgia) è la mamma di Nina.

La serie è stata girata tra Roma, Ostia e Anzio. Sulla genesi della serie, Bruni racconta: “Già a pagina 30 del libro di Daniele Mencarelli, ‘Tutto Chiede Salvezza’, ero così galvanizzato dalla lettura che l’ho chiamato subito per fargli i complimenti ed esprimergli il mio entusiasmo. Nell’occasione gli ho chiesto di chi fossero i diritti e mi ha detto che li aveva acquisiti Roberto Sessa (Picomedia). Quando ho chiamato Roberto per manifestargli il mio entusiasmo per il libro, mi ha detto che avevano intenzione di farne una serie per Netflix. D’istinto gli ho detto che secondo me il format perfetto per una serie come questa sarebbe stato di 7 puntate, quanti sono i giorni di TSO del protagonista nel racconto. Questa semplice osservazione ha scatenato anche il suo di entusiasmo e ha dato l’avvio al processo creativo della serie”.

“Sin dalla prima lettura ci è stato chiaro che la delicatezza dei temi trattati dal romanzo Tutto chiede salvezza dovesse essere trasposta in immagini da un autore che fosse in grado di donar loro leggerezza senza mai tradirne la profondità”, dice dal canto suo la produzione. “Abbiamo identificato nel percorso professionale di Francesco Bruni questo giusto connubio unito alla sua capacità di parlare anche ai più giovani, che rappresentano, sicuramente, uno dei pubblici di riferimento della serie”, aggiugono i produttori.

Un discorso a parte merita la colonna sonora che include, già nel trailer, il brano ‘Vent’anni’ dei Måneskin. Le musiche originali sono composte da Lorenzo Tomio. La canzone ‘Tutto chiede salvezza’ è stata composta, cantata e arrangiata appositamente per l’ultima sequenza dell’episodio 7 della serie da Mace e Side Baby, all’anagrafe Arturo Bruni, figlio del regista e affermato rapper. Di quest’ultimo è anche la canzone ‘Medicine’, che accompagna invece l’ultima sequenza del primo episodio.

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