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Sud: Fara (Eurispes), Italia a due velocità, serve politica credibile

16 maggio 2017 | 12.33
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Sud: Fara (Eurispes), Italia a due velocità, serve politica credibile

"Dallo studio emerge l'immagine di un Paese che sembra non voler esercitare nessuno sforzo in direzione del cambiamento. La ricerca conferma, inoltre, che esistono più Italie: una che produce ritardi, lentezze e che non si innova e un'altra che, invece, traina l'economia, la produzione, i servizi, con fiducia nel futuro e senso del dovere. A una Italia chiusa in se stessa se ne contrappone una che resiste e che si impegna: l'Italia dell'accoglienza e del sistema istituzionale, degli imprenditori coraggiosi, l'Italia dell'accoglienza e della solidarietà verso i più deboli". Lo ha detto Gian Maria Fara, presidente di Eurispes, presentando stamani a Palazzo dei Normanni, a Palermo, il Rapporto Italia-2017, con particolare riferimento alla situazione del Sud Italia.

Dalla ricerca Eurispes viene fuori una fotografia del Paese quanto mai nitida. "Una frammentazione sociale che rende ostili e distanti tra loro le aree geografiche e le fasce generazionali e che produce divisioni anche all'interno dei ceti produttivi" spiega il presidente dell'istituto di ricerca. Ecco che allora in un'Italia "sostanzialmente divisa ma dalle enormi potenzialità" è necessaria una politica che recuperi "credibilità, autorevolezza, consenso e rappresentatività". "Il nostro è un Paese che ha registrato un drammatico impoverimento del ceto medio, spina dorsale di ogni democrazia - spiega Fara -, il blocco della mobilità sociale e che non ha saputo redistribuire la ricchezza, con pesanti ripercussioni sul Mezzogiorno del Paese, sempre più distante dal resto d'Italia".

Dal rapporto, allora, emerge la necessità di uno Stato che recuperi il suo ruolo di "programmatore e regolatore dello sviluppo", di una politica che "si faccia interprete della concretezza del proprio agire e che sia espressione del territorio, attraverso il sistema elettorale proporzionale e le preferenze, in grado di restituire potere decisionale agli elettori. Un Paese coeso - conclude Fara - non può che impegnarsi per ridurre progressivamente il gap tra Sud e Nord e che riguarda interi settori come quello delle infrastrutture, dei servizi, dell'offerta sanitaria". Altri dati che emergono nel rapporto Eurispes riguardano le conseguenze di una crisi economica che ha prodotto non solo impoverimento e disoccupazione ma anche una progressiva delegittimazione della politica e, quindi, delle istituzioni, ritenute "inadeguate di fronte alla complessità di fenomeni sociali, dinamiche economiche e cambiamento epocali".

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