(Aki) - I ribelli fedeli all'ex vice presidente del Sud Sudan Riek Machar hanno accusato l'esercito del governo di Salva Kiir e i suoi alleati di attaccare le loro postazioni nello Stato dell'Unita' nonostante l'accordo di pace firmato ieri dalle parti ad Addis Abeba. In un'intervista esclusiva rilasciata al 'Sudan Tribune', il generale ribelle Makal Kuon ha infatti accusato l'esercito di aver infranto la tregua e ha chiesto a entrambe le parti di interrompere gli attacchi. ''Questa mattina abbiamo subito un attacco alle nostre postazioni da parte delle forze di governo. Sono entrati a Rubkotna e noi ci siamo ritirati pacificamente senza rispondere'', ha detto Kuon, spiegando che la scelta della ritirata è stata per proteggere i civili che si erano rifugiati in una base delle Nazioni Unite nella zona. ''Temiamo per le migliaia di persone nel campo dell'Onu. Non possiamo rispondere per i loro (dell'esercito, ndr) bombardamenti e ci siamo tatticamente ritirati dall'area'', ha spiegato.
Un operatore umanitario in servizio presso il campo dell'Onu a Rubkotna ha detto al Sudan Tribune a condizione di anonimato che un civile è stato ucciso dopo che le truppe governative hanno sparato dopo essere entrate in citta'. ''Sparavano a caso e sono state anche lanciate bombe all'interno della sede Onu dove in migliaia erano riparati'', ha detto l'operatore.
