Già 250.000 sud-sudanesi sono scappati nei paesi vicini, Uganda, Etiopia, Sudan e Kenya, per sfuggire ai combattimenti e trovare aiuto. All'interno del paese più di 700.000 persone sono sfollate. La maggior parte sono donne e bambini. Con l'arrivo delle piogge gran parte del paese diventerà irraggiungibile via terra, rendendo più difficile e più costosa la distribuzione via aerea degli aiuti salva vita. I rifugi, le precarie condizioni igienico-sanitarie e le malattie legate all'acqua metteranno ulteriormente sotto sforzo le aree sovraffollate all'interno del Sud Sudan e nei paesi vicini.
''Oltre le violenze cui i bambini hanno assistito e che hanno subito durante questi 100 giorni, adesso corrono rischi ancora più grandi: malattie e malnutrizione. Il tempo è scaduto per i bambini della nazione più giovane del mondo abbiamo bisogno di risorse, accesso, pace e sicurezza. I bambini - conclude Haque - non possono aspettare''.