(Aki) - ''Presto partirò per il Sudan e vedrò Meriam e la sua famiglia, oggi sarà il vice ministro (degli Esteri, ndr) Lapo Pistelli a incontrare i suoi avvocati e forse lei e la sua famiglia dopo i colloqui con gli esponenti del governo sudanese a cui ribadirà che l'Italia auspica che possa finalmente concludersi la dolorosa vicenda che ha coinvolto questa giovane sudanese colpevole di non aver rinnegato la fede crisitana". Così la presidente di Italians for Darfur, Antonella Napoli, annuncia sulla pagina Facebook dell'associazione la sua missione in Sudan parlando della vicenda della donna sudanese di 27 anni condannata a morte per apostasia e poi rilasciata grazie alla Corte d'Appello.
"Ho parlato con lei e Daniel (Wani, il marito, ndr), che ha tradotto per me dall'inglese all'arabo - si legge nella nota - e ho chiesto se potevo portare con me un pediatra che visitasse Maya per capire quali siano state le conseguenze del parto e se possano in futuro impedirle di camminare. Domenica sarà una giornata importante, non solo abbraccerò Meriam, Daniel e i loro bambini ma farò in modo, se dalla visita risultasse davvero che la bimba ha riportato danni alla nascita, di aiutarli in ogni modo". Maya è la bambina che Meriam ha partorito il 27 maggio mentre si trovava nel carcere di Khartoum. La donna, che al momento del parto aveva le caviglie incatenate, teme che la bambina possa aver sofferto al momento della nascita.
