Condannato a tre anni l'ex capo dei servizi segreti sudcoreani. E' quanto ha stabilito l'Alta Corte di Seul nei confronti di Won Sei-hoon, colpevole di aver tentato di influenzare i risultati delle elezioni presidenziali in Corea del Sud nel 2012. Secondo le leggi del Paese, infatti, gli agenti dell'intelligence devono essere politicamente neutrali. "E' corretto sostenere che Won abbia avuto l'intenzione di intervenire nelle elezioni", ha detto il giudice nella sentenza, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap.
Won - che ha guidato il National Intelligence Service (Nis) dal 2009 al 2013 - è stato immediatamente portato in carcere. L'ex capo dei servizi è stato ritenuto colpevole di aver spinto agenti dell'intelligence a realizzare una campagna online diffamatoria contro i candidati che avevano sfidato l'attuale presidente, Park Geun-hye, prima donna nella storia del Paese a ricoprire l'incarico. Alcuni dei messaggi postati sul web ridicolizzavano gli avversari, definendoli "servi" della Corea del Nord.
Lo scorso settembre, un tribunale distrettuale aveva concesso a Won una sospensione della pena di due anni e mezzo, sostenendo che non c'erano abbastanza prove che avesse direttamente cercato di influenzare i risultati elettorali. Ma oggi l'Alta Corte ha respinto la precedente sentenza, evidenziando che il crimine è abbastanza grave da giustificare il carcere.
