In concomitanza con la Giornata Internazionale delle Foreste, un team di ricercatori italiani è partito per Maromizaha, in Madagascar, dove da più di un decennio Università di Torino e Parco Natura Viva di Bussolengo proteggono i 1600 ettari della Foresta Pluviale degli Alberi Dragoni. Sorvegliati speciali, 10 gruppi di indri che vivono in quell’area, una specie a un passo dall’estinzione.
Durante questa spedizione, verranno posizionate 'camera traps' e registratori acustici per monitorare il comportamento del più grande di tutti i lemuri, l’unico in grado di cantare, gravemente minacciato di estinzione. “La nostra Giornata Internazionale delle Foreste la celebreremo sul campo in un Paese che ha perso il 90% della foresta pluviale originaria”, spiega Cristina Giacoma, direttore del dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei sistemi dell’Università di Torino. La spedizione durerà fino al 30 aprile.
Non solo indri: questa foresta ospita tutte le specie più rare di lemuri, per un totale di 13 tra le quali anche l’aye aye, il lemure notturno che si credeva estinto e che fu riscoperto da Gerald Durrell negli anni ‘90. Rari e tutti sottoposti alla stessa minaccia.
“Le grandi difficoltà economiche delle popolazioni rurali del Madagascar portano ad uno sfruttamento insostenibile delle risorse naturali - spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo - Si chiama slash-and-burn: la foresta viene tagliata per poi appiccare il fuoco. Così, si fa spazio alle colture ma si sottrae agli animali ogni possibilità di sopravvivenza. E’ necessario quindi lavorare su più fronti: per la salvaguardia degli habitat e per offrire alle persone un’alternativa valida e vantaggiosa”.