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Farmaci: anti-epatite C, a Torino aperto fascicolo per lesioni

16 maggio 2015 | 19.53
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"Lesioni colpose per omissione di cure": il pm di Torino apre un fascicolo contro ignoti sui costi sostenuti dalle Regioni. Il Codacons diffida ministero della Salute e Regioni. L'associazione pazienti: "Indagine acceleri accesso a terapie"

(foto Infophoto)
(foto Infophoto)

Lesioni colpose per omissione di cure è l'ipotesi di reato formulata dalla Procura torinese a carico di ignoti nell'ambito di un fascicolo aperto nelle scorse settimane dal pm Raffaele Guariniello sui costi sostenuti dalle Regioni per acquistare un farmaco che cura l'epatite C. Il medicinale ha un costo che si aggira sui 40 mila euro e le amministrazioni avrebbero difficoltà a sostenerlo senza un contributo statale.

Dopo la notizia, il Codacons annuncia di avere presentato nei giorni scorsi "una diffida al ministero della Salute e alle Regioni, affinché i nuovi farmaci contro l'epatite C siano forniti gratuitamente a tutti i pazienti che ne hanno bisogno". L'associazione "ha avviato anche un'azione per far ottenere il rimborso a chi ha dovuto acquistare i medicinali di tasca propria".

"Questi farmaci rappresentano un grandissimo risultato per la medicina attuale, ma ad oggi - ricorda il Codacons - si pagano a caro prezzo. Il trattamento completo con sofosbuvir costa ad esempio circa 70 mila euro, mentre il costo al pubblico di un trattamento completo con simperevir ammonta a circa 42 mila euro. Per tale motivo, e considerata la loro portata innovativa, questi farmaci sono stati inclusi nella fascia 'A PHT', ovvero tra i farmaci totalmente rimborsabili e a carico del Servizio sanitario nazionale. Tuttavia ad oggi pervengono segnalazioni di pazienti che, pur avendone diritto, non riescono ad accedere a queste cure".

"Auspico che l'indagine di Torino possa accelerare l'accesso alle cure per tutti i pazienti che ne hanno diritto". Lo afferma all'AdnKronos Salute Ivan Gardini, presidente dell'associazione EpaC Onlus. "Il problema della ripartizione del Fondo dedicati - ricorda - sta rallentando l'acquisto da parte delle Regioni che non possono anticipare somme tanto ingenti. Il Fondo speciale è stato creato per curare 50 mila pazienti gravi che, secondo le stime fatte dalle istituzioni in collaborazione con le associazioni di settore, da questi farmaci potrebbero trarre un beneficio immediato. Ma secondo le ultime notizie, finora avrebbero avuto accesso alla terapia circa 5 mila malati".

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