Dopo la vicenda del sacerdote di Buergeln, nel cantone di Ur, che ha bendetto una coppia di lesbiche,"non è possibile" e non è competenza dei vescovi "modificare la dottrina e la disciplina della Chiesa"
La benedizione impartita a coppie omosessuali "non è possibile" e non è competenza dei vescovi "modificare la dottrina e la disciplina della Chiesa". Lo afferma un comunicato della Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS), dopo la vicenda del sacerdote di Buergeln, nel cantone di Ur, che ha bendetto una coppia di lesbiche.
Quanto avvenuto a Buerglen, con don Wendelin Bucheli, è un "incidente concreto" secondo la conferenza dei vescovi cattolici, e "appartiene ai vescovi diocesani coinvolti chiarire e regolare" la questione. Il prete della località urana vicina ad Altdorf, ha ricevuto il sostegno del consiglio parrocchiale e dell'autorità comunale, oltre che di diverse associazioni di cattolici, ma in particolare i vescovi di Coira e Friburgo sono intervenuti nella vicenda per difendere il matrimonio tradizionale, tra un uomo e una donna, quindi per biasimare il comportamento di don Wendelin. "Non spetta a un curato o a un vescovo mettere in dubbio il matrimonio cattolico", aveva affermato il vescovo di Friburgo mons. Charles Morerod.