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Estate: Swg-Confesercenti, 36 mln italiani in vacanza, 2016 anno del rilancio

13 giugno 2016 | 10.28
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Estate: Swg-Confesercenti, 36 mln italiani in vacanza, 2016 anno del rilancio

Il 2016 sarà l’anno del rilancio per le vacanze estive degli italiani. Saranno quasi 36 milioni i vacanzieri che nei prossimi mesi si metteranno in viaggio, in Italia e all’estero, confermando e anzi rilanciando il trend degli ultimi anni che ha visto tornare la voglia di vacanza. E spenderanno oltre 33 miliardi di euro, tre miliardi in più rispetto allo scorso anno. A concedersi il meritato riposo estivo sarà il 69% degli italiani, contro il 60% del 2015, il 56% del 2014 e il 52% del 2013, mentre solo il 22% resterà a casa, contro il 37% del 2013 (31% nel 2014, 28% nel 2015). E’ questo il quadro che emerge dall’indagine Swg-Confesercenti sulle vacanze estive degli italiani per il 2016.

Dunque, spendendo di meno, scegliendo mete più vicine e strutture ricettive più economiche (28%), spendendo come al solito (35%) o addirittura spendendo di più degli anni precedenti (6%), saranno 35 milioni 859 mila coloro che andranno in vacanza, contro i 10 milioni 380 mila che invece non si muoveranno.

Il fattore economico sarà la principale discriminante per chi resterà a casa, ma anche per chi partirà: oltre la metà (55%) di coloro che non si sposteranno questa estate ha indicato quale motivo principale l’eccessivo costo delle vacanze, seguito dai problemi familiari (11%) e dagli impegni di lavoro (9%). Anche chi andrà in vacanza guarderà al portafoglio, scegliendo soprattutto in base alle disponibilità economiche (45%), oltre che della sicurezza del luogo prescelto (11%) e dei compagni di viaggio (11%). E tra coloro che hanno indicato il problema della sicurezza come prioritario, segnalando una certa preoccupazione per il rischio di attentati terroristici, il 44% si è detto pronto a cambiare destinazione e il 17% a cambiare il mezzo per lo spostamento pur di trascorrere una vacanza tranquilla.

Quanto alle mete, le destinazioni entro i confini nazionali continuano ad essere le preferite (76%), mentre il 27% si recherà in altri Paesi europei. Tra coloro che invece si recheranno al di fuori dei confini europei, le mete più gettonate risultano Nord America (25%), Sud America (14%), Africa (13%) e altri Paesi Asiatici (11%). Tra le destinazioni nazionali, in testa alla classifica delle regioni più gettonate ci sono Puglia (16%), Sicilia (11%) e Sardegna (10%), confermando la predilezione per le località di mare nei mesi estivi (60%), seguite dalle città d’arte (10%) e dalla montagna (10%). Tra le destinazioni internazionali, invece, svetta la Spagna con il 23% delle preferenze tra i viaggiatori 'esterofili', seguita da Grecia (15%), Francia (10%) e Croazia (10%).

E per quanto riguarda i periodi che saranno destinati alle vacanze estive, più della metà degli italiani che partirà (53%) lo farà ancora in agosto, ma in percentuale minore rispetto agli ultimi anni, mentre aumenta il numero di coloro che si muoveranno tra luglio (38%), settembre (18%) e giugno (14%). Non si discostano di molto rispetto allo scorso anno le previsioni in fatto di giorni da destinare alla villeggiatura: il 19% starà fuori dai 7 ai 13 giorni, il 18% non più di una settimana, mentre il 16% si concederà ben due settimane di riposo. Il 12% degli italiani non potrà concedersi più di 4-6 giorni di vacanza, mentre il 10% starà fuori da 15 a 20 giorni.

Infine il fattore che più di tutti condizionerà la scelta delle ferie estive: la spesa. La maggior parte degli italiani (62%) resterà al di sotto dei mille euro. Nel dettaglio, il 22% starà tra i 250 e i 500 euro, il 15% tra i 501 e i 750 e un altro 15% tra i 751 e i 1.000. Otto italiani su cento spenderanno per le vacanze fino a 1.250 euro, il 6% arriverà fino a 1.500 euro e un altro 10% starà tra i 1.500 e i 2.000 euro.

Il fattore economico si rifletterà anche sugli strumenti utilizzati per prenotare o organizzare le vacanze: il 50% ha utilizzato o utilizzerà Internet, il 19% andrà 'alla ventura', rinunciando a prenotazioni e pianificazioni di qualsiasi tipo, mentre il 14% si affiderà a tour organizzati soprattutto attraverso tour operator e agenzie di viaggi. Il 7% dei vacanzieri cercherà l’affare con le offerte last minute. La famiglia (45%) e la coppia (33%) sono ancora le 'formazioni' più frequenti per le vacanze estive, seguite dagli amici (17%), mentre soltanto il 4% trascorrerà la villeggiatura da solo.

Quanto alla scelta delle strutture in cui pernottare durante la vacanza, più della metà continuano a preferire alberghi, pensioni (36%) e case in affitto (25%), seguiti da un 16% che sceglierà bed&breakfast e un altro 13% utilizzerà case di proprietà o si farà ospitare in casa di amici o parenti. E come si sposteranno i villeggianti del 2016? L’automobile resta il mezzo di trasporto più utilizzato (62%), anche se perde leggermente terreno rispetto agli scorsi anni. Aumenta invece l’utilizzo di aerei (26%), navi e traghetti (6%) e pullman (4%), mentre resta stabile l’impiego del treno (9%).

“I risultati dell’indagine - sottolinea Claudio Albonetti, presidente di Assoturismo-Confesercenti - ci confermano che gli italiani, dopo anni di difficoltà, di rinunce e di risparmi, vogliono ricominciare a vivere le meritate vacanze estive. Magari risparmiando sulle strutture ricettive, magari tagliando sui giorni di villeggiatura, magari scegliendo un periodo e una località meno costosi, ma tornano a muoversi. E gli imprenditori del settore turistico andranno incontro a questa voglia di vacanze, calmierando i prezzi, offrendo il miglior rapporto possibile tra qualità dei servizi offerti e costo per il pubblico. Lo faranno nonostante le enormi difficoltà che le imprese, più ancora dei cittadini, sono state e sono costrette ad affrontare per fronteggiare gli innumerevoli adempimenti, i costi di gestione, il peso del fisco, il difficile accesso al credito e quant’altro. Crediamo però - conclude il presidente di Assoturismo - che questo ritorno alle vacanze, avviato già lo scorso anno, vada sostenuto ed anzi rilanciato per le imprese, per gli italiani, per l’economia del Paese”.

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