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Tabaccaio spara e uccide ladro

07 giugno 2019 | 09.32
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E' accaduto a Pavone, nel Canavese. Il proprietario, indagato per eccesso colposo di legittima difesa, non risponde ai pm: sarà ascoltato la settimana prossima. Cosa prevede la legge. La solidarietà di Salvini

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Sparatoria a Pavone, nel Canavese, dove tre persone hanno tentato l’assalto a una tabaccheria nella notte tra giovedì e venerdì. L’allarme ha richiamato il proprietario del locale che, secondo il suo racconto, arrivato sul posto si sarebbe trovato davanti i ladri e dopo una breve colluttazione avrebbe sparato e ucciso uno dei banditi che si era introdotto nel nogozio. La vittima è un ragazzo di 23 anni di origine moldava, i suoi complici sono fuggiti.

Il tabaccaio è stato indagato per eccesso colposo di legittima difesa: arrivato molto provato in procura per l'interrogatorio, l'uomo ha deciso di non rispondere ai pm e sarà ascoltato la settimana prossima. A quanto si apprende, il ladro non sarebbe stato armato ma in possesso di un palanchino di ferro che è stato rinvenuto sul posto.

Su Facebook il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha espresso solidarietà: "Tabaccaio di 67 anni, incensurato e già rapinato numerose volte, stanotte si è difeso durante l’ennesimo furto e (purtroppo) ha ucciso uno dei tre ladri, con un’arma legalmente detenuta. Nel pieno rispetto delle indagini della Procura, a lui va la mia solidarietà umana e politica".

Il titolare del Viminale ha ribadito la solidarietà anche da Firenze, a margine di un vertice in prefettura: "Spero possa fruire della nuova legge che garantisce la legittima difesa a tutti". E ancora: "Purtroppo qualcuno è morto: però se invece di fare il rapinatore questa persona avesse fatto un mestiere onesto, oggi staremmo parlando di altro".

Che "non tocchi il calvario giudiziario che io ho passato. Che possa beneficiare della nuova legge sulla legittima difesa" è quanto ha detto all'AdnKronos Franco Birolo, tabaccaio di Civé di Correzzola, Padova, che sparò e uccise un ragazzo moldavo che aveva tentato un furto nel suo negozio il 26 aprile 2012. Vicenda simile a quella vissuta in prima persona da Birolo. "Mi farò sentire con il tabaccaio tra qualche giorno - ha aggiunto -, so quanto sia importante per chi subisce un'aggressione tale una parola di conforto, un gesto di solidarietà. A me capitò e mi fece piacere ricevere sostegno".

"Il danno, come in tanti episodi simili, ormai è fatto. La questione andrebbe affrontata a monte, scoraggiando atti criminosi del genere con una lotta più incisiva da parte dello Stato - ha sottolineato Birolo -. Questi criminali che provengono dall'Est - lo hanno dichiarato loro stessi, intercettati - vengono qui da noi per rubare, depredare. Hanno poca considerazione della famiglia e non credo che basti la legittima difesa per scoraggiare i loro piani. Non è un deterrente, è d'aiuto casomai a quei commercianti o privati che si trovano a doversi difendere da aggressioni che lo Stato non è riuscito a impedire prima".

"Siamo pronti a dare supporto economico e legale al tabaccaio, che non ha fatto altro che difendere la sua famiglia, il suo lavoro e la sua dignità" ha detto all'AdnKronos Joe Formaggio, il sindaco 'sceriffo' di Albettone, in provincia di Vicenza, assolto dopo che era finito in Tribunale con l'accusa di istigazione a delinquere per aver affisso un cartello sulla legittima difesa.

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