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Tac e risonanze 'fantasma', arresti a Napoli

13 giugno 2017 | 09.39
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Immagine d'archivio (Fotogramma)
Immagine d'archivio (Fotogramma)

Tac e risonanze mai effettuate per truffare il Servizio sanitario nazionale con un danno all'Erario di circa 150mila euro. E' la truffa dei falsi esami diagnostici scoperta dai carabinieri coordinati dalla Procura di Napoli. I militari della compagnia di Bagnoli hanno arrestato 6 indagate a vario titolo per i reati di associazione per delinquere, truffa ai danni di ente pubblico, ricettazione e peculato. Le indagini sono state avviate nel settembre 2015 quando i carabinieri della stazione Napoli Posillipo hanno raccolto la denuncia di un medico di base che disconosceva la firma apposta a suo nome su una ricetta medica inoltrata per il pagamento da parte di uno dei centri diagnostici poi investigati.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, snodo essenziale della vicenda è costituito dall'appropriazione, da parte di un dipendente amministrativo dell'Asl Napoli 2 di Ischia, di un numero consistente di ricette mediche, circa 4mila, denunciate come rubate ma in realtà dallo stesso dipendente informaticamente attribuite a medici di base ignari. A tale dipendente viene ascritto il delitto di peculato. Le ricette venivano poi immesse in un mercato illecito destinato a consentire indebiti guadagni a strutture private convenzionate con corrispondente grave danno economico per il Servizio sanitario nazionale.

Le ricette venivano utilizzate per prescrivere, ma solo cartolarmente, a pazienti del tutto inconsapevoli, costosi esami diagnostici da eseguire presso le strutture, esami il cui costo veniva poi ribaltato sul Sistema sanitario nazionale. In un caso è emerso il diretto coinvolgimento di un medico di base compiacente, che si sarebbe prestato a compilare 40 ricette false nell'arco di un mese tra maggio e giugno 2015. Negli altri casi invece non è emerso il coinvolgimento dei medici, apparenti sottoscrittori delle ricette, che sono risultate tutte false nel loro contenuto ed emesse ad esclusivo beneficio dei centri diagnostici. Ai responsabili dei centri diagnostici sono contestati di volta in volta i reati di ricettazione dei moduli di ricette, falso e truffa aggravata. A tutti gli indagati viene contestato il delitto di associazione per delinquere.

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