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Tap, Conte: "Date la colpa a me"

28 ottobre 2018 | 20.31
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ll presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (FOTOGRAMMA)
ll presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (FOTOGRAMMA)

"Ho detto l’altro giorno che adesso è arrivato il momento di 'metterci la faccia' e lo sto facendo io personalmente, a nome del Governo. Mi dispiace, peraltro, che i Parlamentari pugliesi siano stati criticati e contestati. Sono reazioni che mi sembrano a dir poco ingenerose". Lo scrive il premier Giuseppe Conte in una lettera aperta ai cittadini di Melendugno: "Se 'colpa' deve essere - aggiunge - attribuitela a me".

"Cari cittadini - scrive Conte nella lettera aperta - venerdì scorso Vi ho comunicato una notizia che in alcuni di Voi ha provocato delusione e forse anche rabbia. A seguito delle ultime verifiche effettuate dal ministro dell’Ambiente Costa, abbiamo dovuto prendere atto che non sono emersi profili di illegittimità tali da giustificare l’interruzione della realizzazione del progetto Tap".

"All’inizio dell’estate - ricorda il premier - ho incontrato il sindaco di Melendugno, insieme a una delegazione della comunità locale, e ho incontrato anche una folta delegazione di Parlamentari pugliesi, che da subito mi avevano rappresentato l’impegno assunto con gli elettori, nel corso della campagna elettorale, ad attivarsi per impedire la realizzazione del progetto. E’ stata la prima volta che una delegazione delle comunità locali è stata ricevuta a Palazzo Chigi e ha potuto esporre le ragioni dell’opposizione all’opera. In tale occasione sono stato molto franco e trasparente: ho rappresentato che si tratta di un’opera infrastrutturale deliberata dai governi precedenti, che ormai risultava in fase avanzata di realizzazione. Mi sono impegnato a far riesaminare tutti i procedimenti autorizzativi e le varie deliberazioni sin qui adottate, in modo da far risaltare eventuali profili di illegittimità. Avendo studiato subito nei dettagli il progetto, infatti, ho compreso da subito che questa era l’unica strada percorribile per impedire la realizzazione del progetto. Diversamente, lo Stato italiano si sarebbe ritrovato nella impossibilità di porre in discussione la realizzazione di una infrastruttura che lo avrebbe esposto a pretese risarcitorie insostenibili per il pubblico erario. Il complesso delle verifiche effettuate non ci offre alcuna possibilità di impedire la realizzazione del progetto Tap: allo stato, non sono emerse illegittimità o irregolarità dell’iter procedurale. Gli accertamenti compiuti e gli impegni già assunti ci precludono persino una più compiuta valutazione dei costi/benefici che il progetto Tap trae con sé. Non ha senso, infatti, elencare e approfondire i benefici che l’opera apporterebbe quando i costi della sua interruzione risultano insostenibili. Su quest’ultimo punto sarò chiaro: chi sostiene che lo Stato italiano non sopporterebbe alcun costo o costi modesti non dimostra di possedere le più elementari cognizioni giuridiche".

"Comprendo che per tutti coloro che osteggiano la realizzazione del progetto il fatto che questa scelta sia da imputare a decisioni assunte dai Governi precedenti e che risulti 'obbligata' non siano elementi di conforto - sottolinea il presidente del Consiglio - Ma la 'politica' comporta anche assumersi in proprio le responsabilità di governo".

Insomma, ribadisce, "impedire la realizzazione del progetto Tap: allo stato, non sono emerse illegittimità o irregolarità dell’iter procedurale. Gli accertamenti compiuti e gli impegni già assunti ci precludono persino una più compiuta valutazione dei costi/benefici che il progetto Tap trae con sé. Non ha senso, infatti, elencare e approfondire i benefici che l’opera apporterebbe quando i costi della sua interruzione risultano insostenibili. Su quest’ultimo punto sarò chiaro: chi sostiene che lo Stato italiano non sopporterebbe alcun costo o costi modesti non dimostra di possedere le più elementari cognizioni giuridiche".

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