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Tap, Di Maio: "Penali da 20 mld". Calenda: "Falso"

27 ottobre 2018 | 18.07
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(Foto Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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"Da ministro dello Sviluppo economico ho studiato le carte del Tap per tre mesi. E sono voluto andare allo Sviluppo economico anche per questo. Vi posso assicurare che non è semplice dover dire che ci sono delle penali per quasi 20 miliardi di euro. Ma così è, altrimenti avremmo agito diversamente". Lo ha detto il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, in visita in Sicilia. "Le carte un ministro le legge solo quando diventa ministro - ha infine aggiunto cercando di calmare le acque- e a noi del M5s non hanno mai fatto leggere alcunché".

"Non esistono penali perché non c'è un contratto con lo Stato", replica su Twitter l'ex ministro dello Sviluppo Carlo Calenda che aggiunge: "C'è un'autorizzazione giudicata dallo stesso governo pienamente valida. Se l'annulli affronti una richiesta di risarcimento del danno. Come sanno anche i bambini senza bisogno di diventare ministri". "Un ministro della Repubblica -aggiunge riferendosi al vicepremier Luigi Di Maio - ha dichiarato che in alcune carte segrete che ha potuto consultare solo ora ci sono penali per 20 miliardi. È una menzogna". E a chi, sempre via Twitter, obietta che in pratica ci non sarebbe alcuna differenza, Calenda replica: "Un cavolo. In un caso lo Stato avrebbe firmato una carta segreta, nella quale si impegnava a pagare 20 miliardi, nell'altro lo Stato ha solo autorizzato un'opera privata alla luce del sole (e in piena legittimità). Se revoca l'autorizzazione paga i danni a seguito di un arbitrato".

"Quello che sta succedendo in queste ore sul fronte #Tap ci costringe a prendere una posizione chiara. Essendo evidente la mancata ottemperanza di varie prescrizioni ed essendo ormai palese l'inesistenza di un serio contratto tra lo Stato e Tap nonché delle presunte penali 'insostenibili', tacere significherebbe tradire il nostro mandato elettorale, disattendere totalmente al nostro dovere di parlamentari della Repubblica Italiana e, non ultimo, non riuscire più a guardarci allo specchio", ha scritto su Facebook Sara Curial, parlamentare 5 Stelle, attaccando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ieri aveva confermato la prosecuzione dell’opera che porterà gas naturale in Italia e in Europa dal Mar Caspio, in particolare dall’Azerbaijan, attraverso Grecia Albania e Turchia.

"Sdegno non solo per la decisione in sé e per sé di autorizzare politicamente il gasdotto Tap, ma soprattutto per le argomentazioni insostenibili che vengono portate per giustificare tale decisione", aveva commentato il Movimento No Tap, contrario all'infrastruttura il cui approdo è previsto sulla costa di San Foca di Melendugno, in provincia di Lecce.

Il Movimento No Tap nel frattempo ha convocato un sit-in di protesta per domani mattina a Melendugno davanti alla torre sul lungomare 'Matteotti', davanti alla sede della delegazione della Guardia Costiera.

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