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Pappalardo torna generale, Tar gli ridà i gradi

27 maggio 2022 | 16.02
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"Ora opposizione ancor più determinata"

Antonio Pappalardo (Fotogramma)
Antonio Pappalardo (Fotogramma)

Il Tar del Lazio ha pubblicato la sentenza con cui ha accolto il ricorso del leader dei Gilet Arancioni Antonio Pappalardo "contro il provvedimento di rimozione del suo grado di Generale, promosso dal Comando Generale dell’Arma e inflitto dal Ministero Difesa". Ne dà notizia lo stesso Pappalardo, assicurando all'Adnkronos che "a questo punto nostro lavoro di opposizione politica riprenderà in modo ancora più vigoroso e determinato".

Pappalardo, "anche sulla base della sentenza del Gip del Tribunale di Roma del 3 maggio 2021", che lo aveva "pienamente assolto per i medesimi fatti non essendo egli censurabile per le sue attività politiche", ha denunciato "il Ministro della Difesa, i vertici militari del Ministero della Difesa e del Comando Generale per associazione a delinquere, attentato ai diritti politici del cittadino, abuso d’ufficio in quanto il Comando Generale e i vertici della Difesa hanno violato l’art. 52 della Costituzione che impone ai gradi apicali delle Forze Armate di mantenersi estranei alle competizioni politiche".

"Appare davvero inconcepibile -aggiunge Pappalardo- che si tolga il grado di Generale, acquisito dopo una onorata carriera di 42 anni nell’Arma, congedato con la qualifica di 'Eccellente con vivissimo compiacimento', ad un cittadino, che, in congedo assoluto da oltre 16 anni, svolge attività politica, essendo stato peraltro Sottosegretario di Stato e Vice Presidente della Commissione Difesa ed oggi è leader riconosciuto, anche a livello internazionale, di un Movimento politico 'Gilet Arancioni', che si pone da solo contro un regime politico che sta imponendo una dittatura strisciante in Italia, il pensiero unico e il terrorismo sanitario e mediatico".

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