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Tasse e reddito, è ancora stallo

15 ottobre 2018 | 11.48
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(Foto Palazzo Chigi)
(Foto Palazzo Chigi)

Dalla pace fiscale al reddito di cittadinanza, passando per la sforbiciata alle pensioni d'oro e la rottamazione-ter. Mentre cresce l'attesa per la legge di Bilancio che l'esecutivo dovrà inviare a Bruxelles entro mezzanotte, a Palazzo Chigi sale la tensione nella maggioranza. Matteo Salvini e anche Luigi Di Maio, a quanto apprende l'Adnkronos, stanno disertando la riunione che vede al momento seduti attorno al tavolo il premier Giuseppe Conte, il ministro dell'Economia Giovanni Tria, i due vice Massimo Garavaglia e Laura Castelli, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti.

Restano diversi nodi da sciogliere. Se per il reddito di cittadinanza, misura cardine dei Cinquestelle, si pensa a "come modulare le offerte di lavoro sulla base della distribuzione geografica", come ha rivelato ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, 5 Stelle e Lega non hanno ancora trovato un accordo sulla pace fiscale. Alcuni punti, invece, sembrano già delineati, come la 'rottamazione ter' delle cartelle e la sanatoria sulle liti pendenti.

PACE FISCALE - Tra gli scogli da superare c'è il capitolo della cosiddetta pace fiscale: il M5S chiede che venga circoscritta ai cittadini che, è vero, non hanno pagato le tasse dovute ma in ogni caso hanno segnalato in modo fedele il proprio debito al fisco, ovvero hanno effettuato correttamente tutte le dichiarazioni. Chi non ha dichiarato, per i grillini, deve essere lasciato fuori. Tanto più - il ragionamento che rimbalza nelle file 5 Stelle - che quando entri nel piano scivoloso del ‘non dichiarato’ può trovare spazio qualsiasi forma di condono, compreso lo scudo per chi detiene capitali all’estero. Tra leghisti e pentastellati non c'è ancora un accordo sul tetto da fissare per la misura. I grillini punterebbero a tenere la soglia bassa, mentre la Lega preme per aumentarla.

REDDITO DI CITTADINANZA - Nel 2019 al reddito di cittadinanza andranno risorse per 9 miliardi, più 1 miliardo per la riforma dei centri per l'impiego, e dunque 10 miliardi in tutto. L'assegno, che dovrebbe arrivare in primavera (tra marzo e aprile) avrà un massimo di 780 euro mensili e sarà destinato a circa 6,5 milioni di italiani che vivono sotto la soglia di povertà (cifra calcolata dall'Istat). Chi ha qualche forma di entrata, invece, dovrebbe avere solo un'integrazione. Il contributo sarà riservato ai soli cittadini italiani e a chi risiede in Italia da almeno 10 anni. Il reddito di cittadinanza si può ottenere per tre anni, se persistono i requisiti elencati sopra. Dopo il rifiuto di tre offerte, però, i cittadini saranno esclusi dal sussidio.

TASSE - In arrivo con la manovra anche la rottamazione-ter delle cartelle, che troverebbe spazio nel dl fiscale e prevede l'estensione temporale da 1 anni a 5 anni e la dilazione dei pagamenti (fino a 6 mesi). Gettito stimato di 11,1 miliardi in cinque anni, circa 2,2 miliardi l'anno. Nel dl dovrebbe trovare spazio anche il saldo e lo stralcio dei debiti fino a mille euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010, una sanatoria che riguarderebbe anche i bolli auto e le multe.

SFORBICIATA PENSIONI D'ORO - Altra misura che potrebbe entrare nel decreto fiscale è il taglio delle pensioni d'oro. Una misura fortemente voluta dai 5 stelle ma che avrebbe un effetto sui saldi modesto, (il presidente dell'Inps ha parlato di un risparmio di 150 mln l'anno, importo lontano dal miliardo di euro auspicato dall'esecutivo). La misura prevede una penalizzazione per gli assegni di importo netto superiore a 4.500 euro netti, che colpirebbe soprattutto chi è andato in pensione di anzianità. Il taglio sarebbe proporzionato agli anni di anticipo della pensione rispetto all'età di vecchiaia.

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