"Più che rifare la destra, qui urge rifare il centrodestra". Lo sottolinea Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia, e vicepresidente del Senato. "Don Sturzo -ricorda- tentò di unire Dc, Msi e monarchici in occasione delle comunali di Roma del 1952. De Gasperi e Montini misero il veto e il centrodestra non nacque. Otto anni dopo Tambroni, Dc, ebbe l'appoggio determinante del Msi per il suo governo. Il Pci usò il pretesto del congresso missino a Genova e scatenò la piazza, abbattere Tambroni, impedire l'alleanza di centro e destra. Il centrodestra nacque solo nel 1994, grazie alla discesa in campo di Berlusconi, che formò il 'polo' con destra, settori cattolici, Lega e Forza Italia. La vicenda con vittorie e sconfitte, tradimenti e suicidi politici, dura in qualche modo tuttora".
"A destra -prosegue Gasparri- chi sostenne fin dagli anni Ottanta l'idea di centrodestra fu Pinuccio Tatarella. Tatarella seminò, selezionò gruppi dirigenti. Fece arrivare pronta la destra all'appuntamento del '94. Ora la questione resta questa. Unire il centrodestra su proposte credibili per affrontare la sfida e vincere. Con forze nazionali, cattoliche, liberali. Il progetto è quello tatarelliano :il centrodestra italiano, cattolico, liberale e presidenzialista. Tatarella ci ha lasciato l'8 febbraio del 1999. Le sue idee no. Chi le coltiva le metta in pratica".
