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**Teatro: Calbi (Inda), 'Mattarella a Siracusa testimonia centralità della cultura per l'Italia'**

10 luglio 2021 | 18.24
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Il sovrintendente dell'Inda, Antonio Calbi, al Teatro Greco di Siracusa
Il sovrintendente dell'Inda, Antonio Calbi, al Teatro Greco di Siracusa

"Il Presidente della Repubblica viene a ricordarci che la cultura è al centro dell'Italia, di cui è il patrimonio essenziale da proteggere, valorizzare e tramandare: voglio interpretare la sua presenza come una sottolineatura di quanto recita la nostra Costituzione all'articolo 9, ovvero che la Repubblica promuove lo sviluppo e la ricerca scientifica e tecnica; tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Il presidente Mattarella arriva in un luogo, il teatro greco di Siracusa, dove si sono seduti Eschilo e anche Platone, che dalla Grecia venne a dialogare con i tiranni di allora per contribuire a una dimensione più giusta del potere". E' quanto sottolinea all'AdnKronos Antonio Calbi, sovrintendente della fondazione Inda, l'Istituto nazionale del Dramma antico, che organizza il ciclo degli spettacoli classici al Teatro Greco di Siracusa, dove il 19 luglio è atteso il Capo dello Stato.

"Il teatro è lo specchio della 'polis', oggi come due millenni fa. Non a caso - ricorda Calbi - il grande filosofo Jacques Derrida nel ritirare la cittadinanza onoraria parlò delle 'tentazioni di Siracusa' con una lectio magistralis a Palazzo Vermexio, costruito su un vecchio tempio come il Duomo, a proposito del contributo degli intellettuali al disegno della 'città ideale'... In tal senso, Siracusa è importante quanto Atene e quanto Roma e direi nessun altra città, legata alla cultura e all'arte, alla scienza e alla storia, con un rapporto strettissimo fra la città e il suo teatro".

Questa stagione, che ora vede alternarsi 'Baccanti' di Euripide e 'Coefore-Eumenidi' di Eschilo, per proseguire poi con 'Le Nuvole' di Aristofane, "vuole anche essere un auspicio che il teatro torni a rappresentare il luogo della 'democrazia delle arti' e la presenza del Presidente della Repubblica e di un personaggio come Sergio Mattarella testimone di una sobrietà della politica e del mondo istituzionale, spettatore di eccezione ma allo stesso tempo seduto accanto agli altri spettatori-cittadini, rimarca l'importanza della cultura come bene primario della società, moltiplicandone il valore simbolico".

Calbi anticipa che "si sta lavorando per un 'gemellaggio' fra i due teatri greci più importanti del mondo e dunque di Siracusa con Epidauro in Grecia". Intanto, "il pubblico sta rispondendo molto bene a questa stagione per alcuni versi eccezionale, a cominciare dallo spostamento da maggio a luglio del suo inizio, costretti dalla pandemia del Covid che comporta anche una contrazione del pubblico ammesso in platea. Anche se le scuole sono chiuse e dunque non possiamo accogliere le tradizionali gite scolastiche, registriamo comunque una buona percentuale di giovani, mentre gli studenti siciliani che hanno preso la maturità quest'anno potranno avere un ingresso a prezzo molto ridotto, come un premio e un riconoscimento nei loro confronti da parte di Siracusa. Segnale coerente con l'attenzione che la nostra Accademia dell'Inda pone verso la formazione artistica dei giovani".

Gli spettacoli - ora 'Baccanti' e 'Coefore-Eumenidi', poi 'Nuvole' - contrassegnano "una stagione basata sulla diversità artistica e stilistica: un elemento che testimonia come non ci sia una strada univoca per affrontare i classici, che rappresentano per i registi l'occasione di sperimentare senza tradire i testi dei grandi drammaturghi dell'epoca. Si tratta di spettacoli che potremmo definire 'visionari', originari e al tempo stesso originali, a certificare che il teatro è creazione dal vivo, proprio nel momento in cui la socialità ci è stata sospesa, congelata, rubata. Nell'epoca dell'invasione dell'immagine digitale che ci insegue in ogni attimo della nostra vita, vedere immagini spettacolari ma di sapore artigianale è davvero importante, direi fondamentale, perché - spiega Antonio Calbi - sono immagini che noi stessi siamo chiamati a completare con le nostre emozioni".

(dell'inviato Enzo Bonaiuto)

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