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Teatro: Ted Neeley a Milano con 'Jesus Christ Superstar'

05 giugno 2015 | 15.07
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Da questa sera fino al 28 giugno la prima tappa del tour europeo

Massimo Romeo Piparo, regista di 'Jesus Christ Superstar', e Ted Neeley, che interpreta Gesù, alla conferenza stampa di presentazione
Massimo Romeo Piparo, regista di 'Jesus Christ Superstar', e Ted Neeley, che interpreta Gesù, alla conferenza stampa di presentazione

"Con questo spettacolo sarò per sempre un trentatreenne. L'unica cosa che potrebbe tradirmi è il fatto che mia figlia ha 31 anni". Lo dice ridendo Ted Neeley, lo storico Gesù di 'Jesus Christ Superstar': ha mantenuto il suo ruolo dal 1973, anno della trasposizione cinematografica di Norman Jewison, fino ad oggi, continuando ad interpretare la sua parte nel musical in giro per il mondo. Da questa sera fino al 28 giugno, 'Jesus Christ Superstar' nella versione firmata dal regista Massimo Romeo Piparo, è al Teatro Nuovo San Babila di Milano. E' la prima tappa di un tour che proseguirà in Italia ed arriverà anche in Olanda. Ancora da definire altre tappe europee per il 2016.

Soddisfatto Piparo, anche per la consacrazione che il suo spettacolo ha ricevuto da Tim Rice, l'autore della celebre colonna sonora del musical e tre volte premio oscar: "Una delle migliori produzioni internazionali che io ricordi", ha detto Rice. "Non siamo qui per Expo - ci tiene a sottolineare il regista - noi volevamo e ci aspettiamo una vita a parte rispetto all'Esposizione universale. Siamo qui per i milanesi e per gli italiani, non ci aspettiamo orde di giapponesi, anche perché forse non ci sono".

La star dello spettacolo è sempre Ted Neeley: egli stesso racconta che in questi 40 anni ha recitato in più di 5mila repliche. "Ora ho quasi imparato le parole", scherza. L'inizio dello spettacolo a Milano ha rischiato di slittare di qualche giorno. Venerdì scorso infatti l'attore è atterrato all'aeroporto di Fiumicino, solo per rendersi conto di aver perso il passaporto, ed è stato rispedito a Los Angeles. Neeley racconta la vicenda ridendo, apparentemente non turbato dal doppio viaggio Los Angeles-Fiumicino: "La polizia deve aver pensato che fossi uno dell'Isis - spiega Neeley. "Il fatto è che io non parlo italiano e i poliziotti non parlavano inglese, quindi non riuscivamo a comunicare. Quando hanno capito che ero 'Gesù' mi hanno chiesto foto e autografi, ma alla fine mi hanno dovuto mettere su un aereo e riportarmi a Los Angeles".

95mila miglia in una settimana quindi, ma Neeley ha fatto di tutto per arrivare in tempo: "Sono onorato di essere qui, in questo magnifico Paese. E visto che ho un nuovo passaporto, posso rimanere per un po'", dice ridendo. "Fin da bambino sono stato affasciato dall'Italia. Mi piaceva perché aveva la forma di uno stivale, e io vengo dal Texas, dove ci sono stivali ovunque. La cosa più bella però è che qui tutti mi trattano come uno di famiglia. Posso dire che mi sono innamorato perdutamente di questo Paese".

Neeley non risparmia le lodi per la regia e per il cast: "Abbiamo sentito terribilmente la mancanza di Carl Anderson (il cantante che interpretava Giuda nel film del 1973), anche perché io e lui eravamo amici da molto prima di lavorare insieme. La sua morte è stata molto dura, ma con Feysal Bonciani formiamo una squadra che lavora bene". Secondo Massimo Piparo, Neeley, Bonciani e Simona Distefano, che interpreta Maria Maddalena, sono un terzetto vincente. E a chi gli chiede se non abbia pensato di coinvolgere altri protagonisti del cast originale, come ha fatto all'Arena di Verona, risponde: "Con Ted, dopo tre secondi che è sulla scena, ti dimentichi della sua età. Con gli altri no. Quando erano insieme a Verona lo spettacolo sapeva di vecchio".

Anche Neeley riconosce che l'età può rappresentare un'ostacolo: "E' grandioso per me che la mia voce ancora funzioni. Se ne sarebbe dovuta andare già molti anni fa. La cosa bella è se le altre persone gridano in pubblico vengono arrestate, se io grido in pubblico vengo applaudito".

Un cast che Neeley definisce eccezionale, la regia di Piparo, un'orchestra dal vivo diretta da Emanuele Friello e 24 tra acrobati, trampolieri, mangiafuoco e ballerini: la produzione è entusiasta e Ted Neeley commenta: "E' la più bella esperienza della mia vita fare questo spettacolo in Italia".

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